La chiesa dell’Addolorata sorge nella parte alta del paese di Mercallo, popolarmente nota come “Mercallo vecchia”, al culmine della breve salita di via Bellora. L’edificio costituisce la parte terminale di un braccio di fabbricati che racchiude una vasta corte rustica; da qui la leggenda che si trattasse, in origine, di una cappella di un convento che, però, non è altrimenti documentato. L’edificio è frutto di un cantiere avviato e concluso nel 1854. La semplice facciata, a campiture lisce, caratterizzata solamente da un portale trilitico, da una grande lunetta centrale e da un timpano classicheggiante, pure a campiture lisce, denuncia la derivazione dagli esempi tardo neoclassici milanesi, capillarmente diffusi anche in ambito varesino grazie alle opere di Giacomo Moraglia o di Pietro Gilardoni. Il nome del progettista della chiesa di Mercallo è, tuttavia, ancora anonimo. L’interno, a pianta centrale, si articola su un primo ambiente per i fedeli a pianta quadrata (6 x 6 m) ed è coronato da una cupola ribassata impostata su un ampio cerchio iscritto nel quadrato di base; il presbiterio, a pianta rettangolare, è coperto con volta a botte. L’altare maggiore, l’unico, conserva una venerata statua dell’Addolorata; sulle pareti del presbiterio alcuni riquadri affrescati sviluppano il tema dei Sette Dolori della Vergine. Sul cartiglio, nella volta, un’effige con s. Antonio di Padova rimanda a un culto assai radicato, ancora nel cuore dell’età industriale, in aree a vocazione rurale. La chiesa non è orientata.
1854 – La storia della chiesa è poco documentata ad eccezione di una fase di ricostruzione, avvenuta nel 1854, alla quale si deve l’assetto attuale dell’edificio. Possibile, come si tramanda, che la chiesa sorgesse su un precedente luogo di culto, almeno seicentesco, forse limitato a una semplice edicola votiva. Non può avere creduto, invece, l’ipotesi che si trattasse cappella di un qualche convento, mai altrimenti documentato. Nella seconda metà del XIX sec., e sino alle soglie della Seconda Guerra Mondiale, la chiesa fu in mano alla confraternita dell’Addolorata, “che si faceva carico di un triduo di preghiere, di una messa cantata e di una benedizione nel giorno della festa” (Trigari Monti, Bonini Rosini 2000). Tra 1892 e 1901 fu sede parrocchiale, per via del cantiere che aveva comportato la parziale demolizione dell’antica chiesa di S. Giovanni Evangelista, in vista di una ricostruzione integrale.
1977 – L’ultima “sistemazione” della chiesa dell’Addolorata a Mercallo risale al 1977, per generoso contributo di un abitante originario dei luoghi “in ottemperanza ad un voto fatto alla Vergine dalla Madre” (Trigari Monti, Bonini Rosini 2000). Fu questa, forse, l’occasione per la riforma dell’area presbiteriale, con l’eliminazione della balaustra verso i fedeli, il rifacimento della gradinata d’accesso e la posa di una nuova mensa in muratura, con due sostegni e ripiano rivestiti di marmo.