La chiesa di stile neoromanico e orientata a sud-ovest ha un impianto basilicale a tre navate e cinque campate con transetto e abside semicircolare.
La facciata principale rialzata di qualche gradino è a salienti. Realizzata in laterizi a vista presenta tre portali ad arco tutto sesto con lunette mosaicate. I portali leggermente strombati sono realizzati in elementi lapidei, così come le cornici degli oculi vetrati laterali e del grande rosone centrale al di sopra del portale principale.
Ai lati di quest’ultimo si aprono due nicchie per lato entro le quali sono inserite le statue a tutto tondo dei quattro evangelisti.
La facciata a capanna è coronata da una cornice a dentelli ed archetti pensili. I prospetti laterali sono intonacati e scanditi da paraste aggettanti realizzate in laterizi a vista.
Il campanile che si erge sul fianco sinistro, in prossimità del transetto è ad impianto quadrangolare con prospetti aventi finiture simili a quelli laterali della chiesa: sfondati intonacati e paraste angolari e cornici marcapiano in laterizio, al di sopra dei quali si sviluppa la cella campanaria con copertura tronco conica.
Internamente, superata la bussola lignea di ingresso, lo spazio è organizzato in tre navate suddivise da possenti pilastri polistili, realizzati in bicromia con fasce in laterizio alternate ad elementi lapidei.
La bicromia è impiegata anche nelle costolonature delle volte e negli archi.
Dall’ingresso in senso antiorario: altare del Crocifisso con urna della martire Santa Cristina (prima cappella destra); fonte battesimale (transetto destro); altare della Parola (transetto sinistro); altare della Vergine Addolorata (lato sinistro); cappella della Madonna di Pompei (prima cappella sinistra).
1898 – La chiesa fu costruita per volere del cardinale Ferrari su progetto dell’architetto Luigi Macchi ad inizio novecento in una zona in forte espansione. Venne consacrata il primo giugno dello stesso anno e fu intitolata al SS. Redentore in quanto papa Leone XIII aveva a sua volta dedicato l’anno giubilare del 1900 al Santissimo Redentore.
1913 – In seguito alla decisione di demolire la chiesa seicentesca di Santa Maria di Loreto per ragioni speculative, opera del Richini, la statua della Madonna venne trasferita nella chiesa del Redentore.
1913 – La chiesa viene completata con la realizzazione della facciata neoromanica a salienti.
1920 – Le decorazioni interne della chiesa furono realizzate a partire dagli anni venti del novecento: oltre al pittore Mario Albertella, che realizzò la decorazione del catino absidale, anche Luigi Morgari fu coinvolto in alcune decorazioni dell’altare laterale dell’Addolorata completato dal figlio Mario.
1943 – Durante e a fine del secondo conflitto mondiale, la chiesa del Redentore venne colpita e le volte della chiesa subirono crolli in più punti.
1970 – Adeguamento liturgico del presbiterio a cura della ditta di marmi Carlo Comana e realizzazione della nuova mensa lignea con i pannelli dell’antico pulpito.
1982 – Progetto per le vetrate absidali e per il restauro della decorazione. Nel 1986 i due altari laterali sono stati completati con due artistiche pirografie che illustrano il tema di Gesù vita e luce, opera di Alessandro Nastasio.
1987 – Realizzazione della rampa in muratura in facciata su progetto dell’arch. Stefano Buniva.
1994 – Restauro conservativo degli evangelisti collocati sulla facciata.
2009 – Restauro degli affreschi del catino absidale a cura dell’arch. Seresini.