Edificio a navata unica con facciata a capanna e unico accesso protetto da un protiro con pilastri in pietra; ad eccezione di questi, di due allungate semicolonne in facciata e del profilo del rosone tutta la struttura è realizzata in laterizi. La facciata è separata in due parti da una cornice costituita da una serie di archetti pensili ognuno dei quali ospita un disco di ceramica azzurra. Analoga decorazione si trova nel sottogronda, sotto una decorazione a denti di sega. Il culmine del tetto è sormontato da una croce metallica. Sulla destra sorge il basso campanile a pianta quadrata che riprende i temi decorativi della chiesa. Sul fianco sinistro leggermente arretrata sorge quella che un tempo era la casa parrocchiale.
L’interno presenta un ambiente unico con due cappelle laterali che emergono anche dal profilo esterno. Un arco trionfale affiancato da altri due archi molto sviluppati in altezza dà accesso al presbiterio chiuso da abside semicircolare. Una serie di oculi e monofore illuminano l’aula e il presbiterio. Presenti pitture murarie nel presbiterio di Eraldo Moscatelli e riproduzioni di altri dipinti. Lungo una cornice a mezza altezza corre una scritta che riprende testi sacri.
1942 – Edificio costruito su volere di Benedetta Viganò e la sua famiglia; consacrato dal cardinale Schuster.