L’aspetto esterno dell’edificio è semplice e sobrio.
L’interno è ad unica navata con sei cappelle laterali (tre per lato) più l’abside con l’altare maggiore. I restauri hanno evidenziato diverse modifiche strutturali avvenute nel corso dei secoli.
La chiesa di San Bernardino, oltre che per storia religiosa locale, è importante anche per il prezioso ciclo di affreschi in essa contenuti.
Sono dipinti che spaziano dal Cinquecento al Seicento.
Due di questi affreschi sono attribuibili alla mano di Aurelio Luini, uno dei figli del più noto Bernardino
– la «Vergine con Bambino» (1) sull’altar maggiore,
– «San Gerolamo» (2) nella cappella di destra.
Anche la «Pietà» (3) e «L’incoronazione della Vergine» (4) sono di ottima fattura.
La seicentesca tela della «Visitazione» (5), inizialmente posizionata sopra l’entrata lato piazza Cavour, ora è esposta nella prima cappella di sinistra che è priva di dipinti.
Infisso nella cappella centrale a sinistra, spicca un piccolo bassorilievo marmoreo raffigurante la «Natività» (6).
A queste opere principali si affiancano altre decorazioni a complemento e un piccolo affresco raffigurante San Carlo Borromeo, in sagrestia.
Notevole anche la fascia monocroma che corre, sotto il soffitto ligneo, per l’intero perimetro.
La chiesa è stata riconosciuta Monumento Nazionale.
La Chiesa di San Bernardino è la più antica del paese. Al momento rimangono ignote le sue origini.
Secondo documenti d’archivio, l’attuale costruzione risalirebbe alla metà del Cinquecento
Fu edificata, però, su un preesistente edificio del quale rimangono il bel campanile in cotto, quattrocentesco, e parti di fondazioni ora celate sotto il pavimento, sul lato destro dell’edificio.
Non è chiara la motivazione della dedicazione della chiesa a San Bernardino da Siena: al suo interno, sono assenti immagini, simboli o scritte a lui riferiti.
E’ stato ipotizzato un passaggio del predicatore senese da Sedriano; la grande devozione popolare, dopo la sua elevazione a Santo (1450), potrebbe essere stato il motivo che fece decidere i sedrianesi per quella intitolazione della chiesetta.
Sul lato sinistro della chiesa venne fatta edificare, pare già nel Cinquecento, una casetta ad uso dei cappellani che si mantenevano con i proventi di lasciti voluti da diverse famiglie di nobili e possidenti del paese. In epoca e per motivi imprecisati, tale casetta è diventata proprietà privata.
Crediti
Pietro Garegnani
Mario Comincini e Federico Cavalieri