Chiesa di Santa Maria della Carità (Brescia)

Diocesi di Brescia - chiesa sussidiaria - Lombardia

Brescia - Via Musei 37 - BS - 25100

030/42714

Le informazioni riportate, in tutto o in parte, sono riprese da BeWeb, la banca dati dell’Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto della CEI , implementata dalle diocesi e dagli istituti culturali che hanno concluso il rilevamento e la descrizione del patrimonio sul proprio territorio. Quanto pubblicato è da intendersi work in progress e pertanto non esente da eventuali suggerimenti per essere migliorato e reso più efficace.

1512 – Successivamente alle condizioni drammatiche lasciate dal sacco di Brescia, nel 1509, la nobile Laura Gambara dà vita al Conservatorio delle Convertite della Carità presso la sua proprietà, ove oggi si trova la chiesa di S. Maria della Carità.
1537 – Nel 1537, le proprietà della sua fondatrice vengono incamerate dall’istituzione con lascito testamentario e dove oggi sorge la chiesa attuale, venne edificata una piccola chiesa intitolata a S. Maria Maddalena.
1604 – La chiesa nelle sue fatture attuali viene realizzata dall’architetto Avanzo, grazie al cospicuo controbuto del Comune.
1633 – Nel 1633 la chiesa viene completata.
1655 – Il 5 agosto 1655 dal convento di S. Girolamo nei pressi di via delle Grazie, viene strappato un affresco, denominato Madonna dell’albera, e portato all’interno della chiesa presso l’altare maggiore.
1662 – Nel 1622 vengono realizzati da Giacomo e Pompeo Solari i rivestimenti in marmo.
1672 – Nel 1672 viene realizzato l’altare maggiore da Domenico e Francesco Corbarelli, posto antistante la riproduzione della Santa Casa di Loreto.
La soluzione decorativa del paliotto è innovativa per i tempi ed è composto da forme geometriche astratte legate a stilemi ornamentali in voga da molti anni: il modello a cui si riferirono gli artisti fu l’altare dell’Assunta presente fin dal 1627 nel Duomo Nuovo.
1730 – Nel 1730 viene restaurato e integrato l’apparato decorativo interno della chiesa.
1751 – Nel 1751 e fino al 1755, Agostino Maggi, i fratelli Soiaroli di Rezzato, Carlo Ogna e Gio Maria Palazzi, realizzano la pavimentazione in marmi policromi.
1760 – Nel 1760 viene restaurato e integrato l’apparato decorativo interno della chiesa ad opera di numerosi artisti.
1898 – Nel 1898 gli amministratori dell’antico istituto di assistenza vendono la chiesa e tutte le proprietà annesse alla signora nobile Maddalena Girelli e suor Lorenzina Coda; queste utlime fondarono presso tali ambienti l’istituto del Buon Pastore, da cui oggi la chiesa è nota anche con questa variante nella denominazione.
1944 – Durante la II Guerra Mondiale nel 1944 la chiesa fu soggetta ad incursioni aeree che ne arrecarono danni sia alla chiesa, sia agli edifici limitrofi.
2012 – Nel 2102 la chiesa è stata interamente restaurata.

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