La chiesa dedicata alla Madonna del Castello, si trova nella parte bassa del paese, in riva al Brembo. L’edificio è il risultato dell’aggregazione di due chiese ben distinte ma comunicanti tra loro. La facciata intonacata è preceduta da un ampio sagrato in ghiaia e da un piccolo marciapiede in ciottoli. Il portale in marmo bianco è costituito da due colonne poggianti su alto basamento che sorreggono il fregio e il timpano triangolare. Ai fianchi del portale, due ingressi secondari con contorno in marmo sono sormontati da due finestre monofore. In alto centralmente è collocato il rosone. Un tetto a due spioventi con struttura in legno conclude la facciata. Internamente si presenta ad unica navata con pianta rettangolare suddivisa in quattro campata da archi a sesto acuto su cui poggia il tetto con struttura a vista. Le prime due campate non presentano cappelle mentre nella terza campata è posto a sinistra l’altare dedicato ai Santi Carlo, Rocco e Pantaleone e quello di destra è dedicato a S. Giovanni Battista. La quarta campata accoglie anche il presbiterio ed ospita a sinistra la tela raffigurante S. Carlo, mentre a destra è posto l’organo. Al centro della campata, rialzato di tre gradini, è il presbiterio che accoglie un ciborio a pianta ottagonale in marmo, dove colonne snelle reggono degli archi sopra i quali si imposta il tamburo decorato seguito da cuspide e lanterna. La parete di fondo della chiesa è riccamente decorata ad affresco e accoglie a destra un ingresso che conduce alla chiesa antica. Quest’ultima si presenta divisa in tre navate con presbiterio sopraelevato di due gradini. A metà delle navate minori vi sono le scale che immettono nella cripta che si presenta come un ambiente rustico illuminato da due piccole finestre ed è diviso in quattro piccole navate longitudinali e due trasversali da una fila di quattro colonne in pietra che reggono voltini a crociera.
VII – già in epoca romana esisteva in località Madonna del Castello un villaggio, documentato da numerosi ritrovamenti archeologici. Questo insediamento doveva essere dotato anche di un luogo di culto che sorgeva nell’area dell’attuale chiesa e precisamente nella cripta.
VII – la parte più antica del complesso è la cripta, che si trova sulla riva scoscesa del fiume Brembo, appoggiata su di un gradino naturale della roccia vicina ai ruderi del “sacrum palatinum”. Questo lascia supporre che originariamente essa fosse la cappella gentilizia del palazzo. La sua costruzione si deve pertanto attribuire a uno dei rei Longobardi che tennero la corte regia di Almenno
892 – dopo che la corte di Almenno passò sotto il dominio dei conti di Lecco, i nuovi signori attuarono consistenti interventi di riorganizzazione del territorio e in particolare fortificarono il palazzo cingendolo di mura. La costruzione del castello interessò anche la cappella privata, che venendo a trovarsi sul Pieve di S. Salvatore
XII – i primi cambiamenti dell’edificio furono apportati quando, per renderlo più stabile, i vecchi pilastri vennero incorporati in altri più massicci e collegati tra loro con arcate longitudinali a tutto sesto, anche la navata centrale fu alzata. In questo periodo venne collocato un ambone in pietra arenaria
XVI – si attuarono interventi sulle aperture: si chiusero le tre grandi arcate della facciata, lasciandovi una normale porta al centro; le antiche finestre furono sostituite da due sole grandi aperture sul lato sud
XVI – narrano le cronache del tempo che agli inizi del Cinquecento l’edificio della Pieve , per incuria dovuta alla cacciata degli abitanti, versava in cattive condizioni, in particolare la facciata minacciava di cadere e per scongiurare tale pericolo venne costruito un contrafforte il quale fini per nascondere un affresco della Vergine li dipinto. La tradizione vuole che la Madonna, non volendo che la sua immagine venisse nascosta, spostò il contrafforte di un metro e mezzo. Il miracolo suscitò grande devozione, tant’è che nel volgere di un secolo la chiesa venne costruita e consacrata negli ultimi anni del XVI secolo
1666 – dal Sommario delle chiese della diocesi di Bergamo, redatto dal cancelliere Marenzi, entro la circoscrizione parrocchiale, risultava compreso l’oratorio della Beata Vergine Maria di Castello
1779 – in occasione della visita pastorale del vescovo Dolfin,viene dichiarato che La parrocchiale aveva alle proprie dipendenze un oratorio dedicato alla Beata Vergine Maria del Castello, in cui prestavano servizio due cappellani
1924 – modifiche alla mensa dell’altare maggiore
1982 – consolidamento strutturale del campanile
2002 – rifacimento dell’impianto elettrico e sistemazione sagrato
2014 – messa in sicurezza
2015 – indagine tecnica preliminare su parete absidale
2016 – trasmissione documentazione per consolidamento parete est abside e indagini per progetto consolidamento
2019 – richiesta autorizzazione manutenzione straordinaria per messa in sicurezza