La chiesa, la cui posizione su una lieve collina le conferisce un’accentuata monumentalità, si sviluppa da pianta ideata con rigore geometrico sullo schema di una circonferenza inscritta in un triangolo equilatero. I muri in elevazione definiscono gli spazi con un tracciato libero e sinuoso, individuando i punti forti sugli speroni che contrastano le spinte orizzontali delle travi di bordo. La copertura, in piena coerenza con gli elementi portanti, è in cemento armato e, nella logica di una geometria unitaria, definisce uno spazio verso l’alto con sottili vele del tipo detto paraboloide iperbolico. Superato l’atrio d’ingresso a ellisse, si offre all’interno una semplice individuazione spaziale, di pianta approssimativamente circolare, tra il soffitto piano e le pareti sono posti dei lucernari che fanno entrare la luce radente i muri. Sull’ampio presbiterio, in leggera pendenza degradante verso l’aula, è posto l’altare in disegno sobrio, realizzato in pietra di Vicenza dalla ditta Camillo Remuzzi.
Sul campanile si trovano cinque campane provenienti dalla chiesa dismessa di S. Carlo dei Mendicanti, in Via Sant’Alessandro a Bergamo.
1958 – l’Amministrazione Comunale di Bergamo scelse un’area di 21 ettari di terreno ai piedi della Maresana, perché vi costruisse un quartiere residenziale autosufficiente, dotato di tutti i servizi necessari alla vita di una comunità moderna.
1964 – a marzo l’Amministrazione Comunale mise a disposizione un locale destinato alla refezione scolastica delle scuole elementari che i sacerdoti del patronato S. Vincenzo trasformarono in una cappella provvisoria per celebrare la messa alla domenica.
Il 3 ottobre l’arcivescovo Mons. Cemente Gaddi, affidò a don Giovanni Bonanomi il compito di preparare un progetto di costruzione di una chiesa che sarebbe stata dedicata a S. Gregorio Barbarigo. Nel 1966, dopo essersi consultato con vari collaboratori, il parroco decise di concretizzare la richiesta dell’arcivescovo, affidando il progetto all’arch. Vito Sonzogni, subentrato nell’incarico agli architetti Pollini e Figini, i quali avevano predisposto due progetti della chiesa prima del 1962 e poi nel 1963.
1967 – in occasione della festa di S. Gregorio Barbarigo avvenuta il 18 giugno, l’arcivescovo Mons. Clemente Gaddi benedisse e posò la prima pietra
1971 – furono terminate le opere murarie, accelerati i lavori di rifinitura, installato l’impianto di riscaldamento, posato il pavimento e l’altare maggiore.
La Giunta Parrocchiale, i tecnici e l’assemblea dei capi famiglia, chiesero alla Curia che la chiesa venisse consacrata ed aperta ai fedeli il 18 settembre.
1991 – vennero posate nuove vetrate, rifatti i lucernari e posato il leggio in rame sbalzato