la chiesa è preceduta un piccolo portico avente quattro colonne a tutto tondo e due mezze ai lati, che sorreggono un tetto in legno a tre falde, un parapetto limita lo spazio del portico sui fianchi, mentre le tre campate sul fronte, sono limitate da pilastri in pietra.
La facciata è semplice con porta centrale e finestre affiancate complete di inferriata.
Nella parte centrale, in alto, è collocata una finestra semicircolare, conclude la facciata, un tetto in legno a due falde.
La chiesa ha pianta rettangolare suddivida in due campate, coperte da tetto a due spioventi con travi appoggiate all’arcata centrale. Le campate non hanno particolare destinazione, fatta eccezione per la seconda a destra in cui si trova l’ingresso laterale.
L’arco trionfale che divide la navata dal presbiterio, ospita in alto un affresco raffigurante il Giudizio Universale. Il presbiterio è rialzato di un gradino rispetto alla navata ed ha pianta quadrata coperta da volta a botte con lunette e presenta, addossato alla parete di fondo, l’altare con ancona realizzato in stucco lucido; quest’ultimo proviene dalla vecchia chiesa parrocchiale. L’ancona è dotata di finte colonne tortili ed ospita la tela raffigurante la Madonna e S. Gregorio Magno. A destra del presbiterio vi è l’accesso alla sagrestia, coperta da volta.
XVI – nel corso del XVI secolo, nell’ambito del progetto di Controriforma, la Chiesa di Roma cerca di ridurre la dispersione dei centri di culto campestri, che spesso si trovano in cattive condizioni, se non in stato di abbandono. Durante òa visita del vescovo Cornaro del 1564 sappiamo infatti che la chiesa era di proprietà comunale e dotata di un beneficio di 23 pertiche di terra. Dopo la visita del 1580 il vescovo Regazzoni ordina la demolizione della struttura, disponendo che il materiale di risulta venisse utilizzato per la riparazione del cimitero.
1630 – la chiesa non venne demolita per l’attaccamento e la devozione che la popolazione aveva verso questo chiesa, anzi con il 1630 e i terribile morbo che colpì le zone, venne utilizzato il sito per la sepoltura degli appestati e sulla spinta emotiva la comunità decise di rinnovare le forme dell’oratorio.
1703 – dai verbali della visita del vescovo Giustiniani, si evince che non erano ancora stati costruiti il campanile e la sagrestia
2000 – vengono effettuati lavori di restauro che interessano l’intera chiesa