La parrocchiale di sant’Andrea, in forme debitamente proporzionali, mutua i caratteri dell’antichità classica, cioè elabora i canoni estetici utilizzati dagli architetti rinascimentali quali le colonne, i fregi, i timpani all’esterno, gli archi, le lesene il tamburo e la maestosa cupola all’interno. Si può cogliere nella sua visione d’insieme un grande valore prospettico dei volumi che si susseguono con regola geometrica e ordine gerarchico. La visione e la percezione della chiesa è amplificata e valorizzata dalla piazza prospiciente la facciata, che si configura come uno dei sagrati più scenografici della zona brianzola: le quinte del costruito ai lati dell’edificio sacro, fanno definire la piazza come un teatro atto a valorizzare il suo fondale e a lasciare all’osservatore la libertà d’immaginazione in uno sfondo infinito.
1809 – Costruzione ottocentesca senza cupola a copertura a falde. L’abside si completava con un fine decoro geometrico a cassettoni rastremati. Le dimensioni erano poco meno della metà delle attuali.
1905 – Di finitura inusuale per le le torri brianzole, il campanile di Aicurzio termina con una interessante cupola orientaleggiante. L’insieme riprende comunque le linee classicheggianti dell’edificio principale rimarcando, sulle facciate, gli interpiani e dai fregi che incorniciano l’orologio. Nella cella campanaria suona un concerto di 8 campane.
1937 – L’edificio originario viene ampliato e revisionato architettonicamente nelle proporzioni volumetriche e nelle impostazioni planimetriche. Lo stile classico è predominante anche se alcuni decori e stucchi dorati rievocano fasti barocchi.
1980 – Rifacimento del tetto, della facciata e della statica generale.
1997 – Costruzione del nuovo altare, ambone e pavimento presbiterale.
2009 – Rifacimento integrale della pavimentazione dell’assemblea in marmo bianco chiaro e rosso Verona.