Chiesa del Santissimo Salvatore (Tagliuno, Castelli Calepio)

Diocesi di Bergamo - chiesa sussidiaria - Lombardia

Castelli Calepio - BG - 24060

035/847026

Le informazioni riportate, in tutto o in parte, sono riprese da BeWeb, la banca dati dell’Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto della CEI , implementata dalle diocesi e dagli istituti culturali che hanno concluso il rilevamento e la descrizione del patrimonio sul proprio territorio. Quanto pubblicato è da intendersi work in progress e pertanto non esente da eventuali suggerimenti per essere migliorato e reso più efficace.

1575 – l’edificio veniva nominata già nella visita di S. Carlo del 1575, dai cui documenti si evince che: “L’oratorio di S. Salvatore, campestre, ha un unico altare non più decoroso. Ha un reddito di venti soldi, senza oneri, che percepisce il rettore; non vi si celebra; tolto l’altare, sia chiusa entro tre giorni”. La chiesa rimase chiusa presumibilmente fin dopo il compimento della nuova chiesa di S. Lorenzo, nel frattempo il deterioramento dell’edificio continuò al punto che al tempo del rifacimento dell’antica chiesa erano rimasti solo brani dei muri perimetrali
1625 – dagli atti della visita pastorale di Mons. Federico Cornaro si legge: “Sono nella mia cura la chiesa di S. Pietro tutelare campestre, la chiesa di S. Giovanni del Civedino, e di S. Salvatore, campestre”
1644 – l’edificio venne rifatto ed innalzato. Inoltre venne ampliato con un prolungamento verso est
XIX – l’edificio venne utilizzato come lazzaretto durante il colera della seconda metà dell’ottocento
1911 – la chiesa venne requisita dal sindaco, come risulta da una lettera dell’espoca, ed utilizzata come lazzaretto
1979 – nel novembre di quest’anno vennero cominciate le opere che portarono ad un rifacimento radicale. Venne sostituito il tetto, rifatto il campanile a vela, asportato tutto l’intonaco esterno e le pareti vennero rivestite con pietre e sassi a vista. Le stesse operazioni vennero ripetute all’interno, evidenziando gli affreschi alle pareti e gli innesti dei muri nuovi su quelli antichi, nonchè una finestrella del periodo preromanico chiusa con pietre e pezzi di tegole romane. internamente, nei pressi dello stipite della porta di ingresso alla sagrestia si trovano i resti di una finestrella monofora a strombatura. Con il rifacimento del pavimento vennero portate alla luce le fondamenta della chiesa romanica ed i resti di un edificio precedente, forse un tempietto romano

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