La chiesa del Santissimo Crocefisso di Campegorino sorge all’estremo dell’abitato lambendo il bosco che anticipa le colline brianzole. Si colloca a chiusura di un piccolo cimitero – oggi di sola visitazione- costruito ai tempi della peste seicentesca e poi ampliato e concluso con la costruzione della chiesa nota anche come Santuario di Campegorino. La stessa etimologia del nome ricorda immediatamente il contesto agricolo in cui sorge. Di dimensioni e fattura estremamente semplice; di stile classico, di chiare linee, con gentili fregi di stile barocco sulla facciata. L’interno è a unica navata, con due cappelle laterali.
Conserva al suo interno il venerato Crocefisso ligneo che la leggenda vuole abbia fermato l’avanzata delle truppe Spagnole salvando Aicurzio da sicura distruzione.
1731 – Originariamente denominata chiesa dei Morti, fu costruita in ricordo e per devozione al miracoloso Crocifisso apparso all’esercito di invasione spagnola nel 1704. Un crocifisso ligneo è ancora oggi esposto e venerato. Edificio realizzato su disegno semplice in località Campegorino, un luogo appena fuori dall’abitato di Aicurzio in prossimità dei boschi delle prime colline della Brianza. La chiesa fu ultimata il 26 giugno 1731.
1742 – La chiesa dei Morti prende il nome di oratorio di san Rocco in occasione della visita del vicario foraneo di Vimercate Alessandro Banfi e nel 1756 in occasione della visita pastorale del cardinal Pozzobonelli viene ordinato che il crocifisso di venerazione sia esposto in idoneo modo e luogo.
1764 – Si costruisce la cappella del santissimo Crocifisso nel lato sinistro dell’oratorio di san Rocco a compimento della devozione per lo scampato pericolo col miracolo avvenuto durante la guerra per la successione spagnola.
1770 – Pochi anni or sono dalla costruzione della cappella del santissimo Crocifisso, per gemellaggio planimetrico, fu costruita la cappella della Beata Vergine Addolorata.
1787 – Fu costruito il camposanto aderente alla chiesetta in attuazione della legge imperiale austriaca, che impediva di seppellire i morti nei sagrati presso le chiese. Fu impostato come un rettangolo a nord della chiesa e sul rettifilo della facciata. Anche a seguito di diversi ampliamenti ha mantenuto la sua graziosa impostazione di facciata che si legge chiaramente anche dalla via di accesso alla chiesa.