La chiesa è preceduta da un discreto sagrato pavimentato in acciottolato, sopra cui è stato realizzato un ampio porticato aperto presenta la facciata completamente tenuta al coperto da un ampio vano di porticato, completamente aperto sui fianchi e delimitato da parete parallela alla facciata. Sia il porticato che l’intero edificio sono coperti da tetto a due falde con struttura in legno e manto di copertura in coppi di laterizio. La parte inferiore della facciata presenta centralmente l’ingresso principale contornato da pietra sagomata e sormontato da architrave trabeata. Ai lati, una per parte, si aprono due finestre rettangolari contornate nello stesso modo dell’ingresso, entrambe sono precedute da basamento in muratura che può fungere da seduta o da inginocchiatoio per quando la chiesa è chiusa. Sopra le apertura si trova un dipinto ad affresco che copre l’intera parte muraria fino all’inizio della struttura in legno a vista della copertura. Nella parte superiore alla copertura del porticato la facciata prosegue abbastanza liscia ed intonacata. Sono presenti due lesene appena abbozzate sull’esterno della facciata e nel centro si apre un’ampia finestre che illumina l’interno. Il fronte è concluso da una piccola cornice che segue l’andamento delle falde di copertura. Internamente la chiesa presenta una pianta quasi quadrata molto piccola ad unica navata e campata. Il presbiterio a pianta rettangolare è più stretto dell’aula, è rialzato di un gradino ed è preceduta da arco trionfale. L’aula è coperta da volta a mo’ di cupola, mentre il presbiterio è coperto da volte a botte. La pavimentazione è coerente in tutta la chiesa ed è composta da piastrelle di cotto.
1795 – nel 1795 unitamente al progetto di spostare la strada per Clusone più a sud nasce l’idea di edificare una chiesa dedicata ai Morti più grande rispetto a quella presente nella pineta e dedicata ai Morti Vecchi.
1799 – il 13 giugno 1799 iniziarono i lavori con le operazioni di scavo
1800 – nel 1800 con l’arrivo dei francesi della Repubblica Cisalpina i lavori vennero momentaneamente sospesi; probabilmente ripresero il 24 maggio del 1801.
1801 – il 26 agosto 1801 l’edificio era finito e venne consacrato dal vescovo di Dolfin di Bergamo e dedicato a Santa Maria Maddalena e San Rocco.
1805 – nel 1805 venne completato il portico
1833 – nel 1833 venne realizzata la decorazione interna
1835 – nel 1835 venne realizzato il piccolo campanile
1988 – lavori di restauro conservativo dell’intero edificio