la chiesa presenta una facciata intonacata decorata da tre leggeri sfondati che accolgono il portale in marmo, centrale sormontato in alto, da una finestre semicircolare. Un cornicione coperto da coppi divide la facciata in due ordini. Un timpano triangolare termina la costruzione. Internamente presenta un’ unica navata a pianta rettangolare suddivisa in due campate da lesene che reggono il cornicione su cui si impostano le due tazze circolari che coprono le campate. Nelle pareti curve di raccordo tra la navata e la controfacciata e quelle dirimpetto, sono presenti nicchie vuote, probabilmente ospitanti
un tempo, statue di Santi. Altre due nicchie vuote sono poste tra la prima e la seconda campata. Il presbiterio è a pianta rettangolare, coperto da tazza circolare. Il coro è absidato e coperto da catino. A destra del presbiterio si trova la sagrestia
947 – il primo documento che parla della “…Basilice Sancti Evasii, in vico Petrigo…” intesa come luogo di culto ma anche di riunioni dei governanti ed amministratori pubblici, di ritrovo dei mercanti e, in certi casi, di ospizio per viandanti e pellegrini, è un atto notarile cche ci informa sull’antichità ed esistenza della chiesa
1093 – una pergamena dell’Archivio Capitolare di Bergamo testimonia che la chiesa era già dedicata a S. Evasio
1304 – il documento più antico che la nomina come parrocchia si trova negli atti del Sinodo Diocesano, tenutosi a Bergamo mentre era vescovo Giovanni da Scanzo
1575 – dalla visita di S. Carlo Borromeo si evince: “la chiesa si presenta con unica navata, due porte sul lato sinistro e nessuna sulla facciata. Il Battistero è posto dirimpetto all’altare maggiore vicino alla porta principale dove si trova sul lato del vangelo. Il campanile si trova nella parte dell’epistola a metà della chiesa ed è senza porta”
1625 – dalla relazione del parroco don Aurelio Giorgi, apprendiamo il titolo degli altari laterali aumentati a tre e dedicati ai Santi Giuseppe, Francesco d’assisi, Bernardino da Siena e Madonna del Rosario
1715 – dalla relazione del parroco Rossi per la visita del vescovo Priuli risulta: “…l’altare sotto l’invocazione di S. Francesco d’Assisi e Bernardino da Siena, per essere stato danneggiato dalle rovine del campanile ivi contiguo e distrutta la pietra sacra, non è più officiato…si sospende l’altare di S. Francesco, finché non venga chiusa con tavole di legno la porta del campanile che si trova a lato dell’Epistola…”
1780 – ella relazione fatta dal parroco per la visita pastorale del vescovo Dolfin, avvenuta il 8 novembre 1780, la chiesa parrocchiale era annotata con quattro altari. All’altare maggiore era eretta la scuola del Santissimo Sacramento; al secondo, della Beata Vergine Maria del Rosario, era eretta l’omonima scuola
1803 – il parroco don Mazzoleni, pensa di ampliare la chiesa allungandola verso il fondo e ampliando il presbiterio. In una relazione di evince: “…per l’aumentarsi della popolazione, diventa l’antica chiesa troppo angusta e insufficiente al bisogno, si pensò circa l’anno 1803 di ampliarla. Ma essendo essa racchiusa lateralmente d’ambo parti da caseggiati non poté che far che allungarla verso occidente e dilatare il presbiterio e il coro conservando il restante dell’antica chiesa la quale è formata da una sola navata a volta a due tazze sostenute da sei piloni con una tazza sopra il presbiterio…”
1892 – nelle relazioni del parroco don Giovanni Nicoli leggiamo: “…dobbiamo mettere il campanile nuovo, volendo erigere a nuovo il campanile lateralmente alla chiesa parrocchiale…” La nuova casa parrocchiale venne costruita addossata alla chiesa togliendone la simmetria
2014 – restauro e messa in sicurezza copertura