È posta in cima alla contrada vecchia, sopra di un poggio in bella posizione panoramica circondata su tre lati da un modesto sagrato cui si perviene sia mediante gradonata sul fronte che direttamente dalla strada che sale sul fianco. La facciata rifatta in occasione dell’allungamento della chiesa realizzato da Don Piccinelli, si presenta suddivisa in tre settori ad opera di quattro lesene in muratura che partendo da un basamento in arenaria s’innalzano per tutta l’altezza della facciata. Capitelli che riprendono lo stile corinzio concludono le lesene, e servono d’appoggio al timpano triangolare che conclude la facciata. Il settore centrale presenta l’ingresso principale, preceduto da tre gradini in marmo di Zandobbio, è completo di contorno sagomato settecentesco sormontato da timpano ad arco spezzato che ospita al centro a modo di cartiglio uno stemma vescovile. Sopra il portale una finestra rettangolare in contorno di malta sagomata da luce alla navata. nei due settori laterali all’altezza della finestra del settore centrale, si trovano due nicchie con le due statue in cemento di Santa Lucia e Sant’Alessandro. Sul lato destro (sud) è in opera un porticato aperto un’arcata verso ovest e due verso sud che funge da protezione per l’accesso laterale. Attraverso il portale in legno a due ante posto sul fronte principale si perviene al vano della chiesa. La chiesa presenta una sola navata, suddivisa da corpetti minori delimitati da lesene avvicinate ma non adiacenti in tre campate. questi corpetti minori ospitano tra le lesene nicchie devozionali. La prima campata più grande presenta due nicchie nel muro, e nella parte sinistra è ospitato un confessionale. La seconda campata ospita i due ingressi laterali e sopra gli stessi vi sono due cantorie. L’ultima campata presenta lo spazio di due altari laterali ora rimossi. Le dette lesene sagomate con base e capitelli corinzi, reggono la trabeazione che si completa nel cornicione, su cui s’impostano le volte della chiesa che sono a tutto sesto con vele incrociate. Le finestre che illuminano la navata sono ricavate sopra il cornicione in corrispondenza dei corpetti minori. La parete di fondo della chiesa presenta l’arco trionfale, molto più stretto della navata, ospita ai lati due profonde ed ampie nicchie ora disadorne. Sopraelevato di tre gradini, il presbiterio, è a pianta quadrata sormontata da cupoletta semisferica con quattro oblò rotondi dotati delle relative strombature di raccordo. L’altare è posto verso il fondo ed è in legno scolpito laccato e dorato, con bel tabernacolo ed ancona cinquecentesca con pala. Dietro l’altare, il coro si allarga a pianta rettangolare con coperto a volta a botte è illuminato da finestra posta sul lato nord. Dal lato destro (sud) del presbiterio si passa alla sacrestia coperta da volta a crociera, con finestra verso est.
1559 – nel sec. XVI, papa Gregorio XIII concede l’indulgenza plenaria a benefattori e fedeli che visitano la chiesa di S. Lucia di Cornale. Il breve di papa Gregorio XIII conferma una precedente concessione del vescovo di Bergamo dell’anno 1559
1575 – nel verbale della visita pastorale di San Carlo Borromeo venne annotato: “della chiesa di S. Lucia di Cornale si dice che vi si celebra messa ogni festa di precetto dai Padri Francescani Osservanti a spese della Scuola di S. Lucia che versa ai Padri 2 soldi e 7 denari per ogni messa…… La chiesa di S. Lucia è lunga 16 braccia, poco più di m. 8, larga 11 braccia, m. 6 circa, ha una sola navata con pareti non imbiancate. Ha l’altare maggiore, l’altare di S.M. Maddalena e l’altare di S. Rocco.”
1611 – l’11 febbraio 1615 la parrocchia di Cornale si forma staccandosi dalla Parrocchia di Nembro. Le pratiche per il distacco iniziarono nel 1611.
1615 – il 28 ottobre 1615 la nuova erigenda chiesa di S. Lucia viene consacrata da Mons. Giovanni Emo vescovo di Bergamo.
1615 – nel 1615 viene ultimata la nuova chiesa di S. Lucia
1659 – visita pastorale di S. Gregorio Barbarigo
XVIII – la chiesa viene ristrutturata nel disegno attuale dall’architetto. G.B. Caniana attorno alla metà dei 700
1897 – nel 1897 su disegno di Don Antonio Piccinelli, architetto, si attua un lieve prolungamento senza alterarne il disegno e le linee architettoniche che rimangono ancora quelle originali del Caniana.
1969 – ritinteggiatura della chiesa