situata sul promontorio che chiude la Valle Bembana, a destra del fiume Brembo, in località Camozzo, è orientata secondo lo schema tradizionale liturgico. Il sagrato, delimitato da barriere in ferro, costituisce un ampliamento della strada e risulta rivestito da un manto di asfalto. La facciata è preceduta da un alto portico aperto frontalmente in tre arcate, delle quali la centrale più alta, e lateralmente in due arcate della stessa altezza degli archi minori frontali. Il portico si conclude con una cornice aperta in corrispondenza dell’arco centrale e un timpano triangolare. Sul fronte Sud, a ridosso del portico, è addossato il campanile, che per buona parte è incorporato nel volume del complesso architettonico. Dal portico si accede all’interno della chiesa tramite una porta centrale con bussola, sormontata da un’alta finestra oppure tramite una piccola porta laterale che conduce alla cappella battesimale. L’interno si presenta a navata unica, suddivisa da cinque lesene in sei campate e coperta con volta a botte. Vi è una strozzatura iniziale della navata dovuta alla presenza a sud del campanile di poco più arretrato del portico e a nord della cappella del fonte battesimale a pianta quadrata. Dalle lesene con alta zoccolatura in marmo venato, corre una fascia che vuole imitare la tradizionale trabeazione con fregio e cornicione. Nella prima campata sono collocati due confessionali. La terza campata ospita i due ingressi laterali con le relative bussole. La quarta campata presenta a destra il pulpito in marmo. La sesta campata presenta due aperture ad arco molto alte che mettono in due cappelle: quella di sinistra dedicata a S. Antonio Abate e quella di destra alla Madonna del Rosario. Il presbiterio presenta un arco trionfale ristretto rispetto alle pareti della navata così da ospitare gli ingressi alla sagrestia posta a sud ed alla cappella a nord. Il presbiterio a pianta rettangolare è coperto da volta a vela, ha due cantorie, delle quali quella di sinistra ospita l’organo. Il coro semicircolare conclude il presbiterio
1483 – la chiesa di Sant’Antonio abate “de la Botta, comunis Sedrine”, venne fondata dal vescovo Ludovico Donato, e ottenne successivamente autonomia parrocchiale separandosi dalla chiesa matrice di Sedrina
1666 – nel Sommario delle chiese di Bergamo e della sua diocesi, redatto dal cancelliere Marenzi, la parrocchia di Sant’Antonio, di giuspatronato della vicinia, risultava “nullius plebis”. Vi erano erette le scuole del Santissimo Sacramento, del Rosario e della Dottrina cristiana
1780 – in occasione della visita pastorale del vescovo Dolfin, avvenuta il 7 giugno, presso la parrocchiale risultavano erette la scuola del Santissimo Sacramento, presso l’altare maggiore, la scuola del Rosario, presso l’altare della Maria Vergine del Rosario, entrambe amministrate da sindaci
1780 – la primitiva chiesa rifatta una prima volta nel XV secolo e successivamente ricostruita nel XVII, viene consacrata dal vescovo Gian Paolo Dolfin
1933 – costruzione della nuova chiesa parrocchiale su progetto dell’ing. Franco Mazzoleni.
1936 – consacrazione per mano del vescovo Adriano Bernareggi, che conferma l’antico titolo sigillando nell’altare maggiore le reliquie dei santi Antonio Abate, Alessandro e Faustino
1945 – realizzazione degli affreschi del presbiterio e del battistero
1954 – sopralzo e completamento del campanile
1971 – realizzazione dell’impianto di riscaldamento
1971 – adeguamento liturgico del presbiterio
2001 – manutenzione straordinaria sistema campanario
2013 – realizzazione vespaio, impianto di riscaldamento a pavimento e nuova pavimentazione