preceduta da un piccolo sagrato in ciottoli delimitato da paracarri in pietra artificiale, la chiesa presenta la facciata in muratura in cotto a vista decorata da elementi in pietra artificiale sagomata. Quattro lesene partono da una zoccolatura in pietra e suddividono la facciata in tre settori; le lesene centrali si interrompono per essere d’appoggio ad un ampio sfondato ad arco poggiante su una coppia di piccole colonne complete di basi e capitelli sempre in pietra artificiale. Le parti laterali sono invece concluse da un architrave orizzontale. Il settore centrale accoglie il portale d’ingresso, sormontato da lunetta con arco a sesto acuto in cui è dipinto il Cristo Redento circondato da angeli adoranti. Sempre nel settore centrale sopra il portale d’ingresso, è collocato un ampio mosaico con cornice in cemento che raffigura S. Vittore martire a cavallo. I due settori laterali accolgono due finestre strette e slanciate ad arco che illuminano la navata. La facciata, continua decorata da due medaglie circolari realizzate in mosaico raffiguranti a sinistra S. Donato e a destra S. Giovanni Bosco. La facciata si conclude con un coronamento a cuspide sopra la parte centrale e ad andamento orizzontale sui due tratti laterali. La chiesa internamente presenta un’unica navata a pianta rettangolare suddivisa in sei campate da grandi arcate poggianti su lesene in stucco; sulle arcate poggia il tetto a due falde con legno decorato a vista. Nella prima campata sono presenti a sinistra e a destra i confessionali; nella seconda campata sono presenti due cappelle devozionali: la prima è dedicata a S. Donato, mentre la seconda è dedicata a S. Vittore. Segue la terza campata con a sinistra la cappella dedicata ai Santi Eurosia, Luigi e Lucia e a destra quella dedicata al Battesimo di Gesù. Nella quarta campata sono presenti due ingressi: quello di sinistra conduce al Battistero a forma ottagonale, mentre quello a destra funge da ingresso laterale. La quinta campata ospita a sinistra la cappella dedicata al Suffragio, e a destra quella dedicata alla Madonna di Loreto. Nella sesta ed ultima campata è presente a sinistra la cappella dedicata ai Santi Spiridione e Francesco, mentre a destra quella dedicata a S. Caterina. Verso il presbiterio sono collocate altre due piccole cappelle dedicate a sinistra alla Madonna del Rosario e a destra alla Pietà. Il presbiterio è rialzato di quattro gradini rispetto alla navata e presenta un primo tratto a pianta rettangolare su cui è stato collocato l’altare comunitario e prosegue con una pianta ottagonale nella quale, rialzato di un gradino, è posto l’altare maggiore. Due ingressi posti a sinistra e a destra del presbiterio conducono rispettivamente al campanile e alla sagrestia
III – dell’antica chiesa di S. Vittore in Terno, matrice di tutta la plaga dell’Isola e già colleggiata canonicale, è fatta esplicita menzione nel testamento i Tuidone nel 774. Essa era sorta sulle rovine di un tempio pagano
1260 – in una lista delle chiese di Bergamo sottoposte a un censo imposto dalla Santa Sede circa il 1260, la chiesa di Terno risultava censita in qualità di sede plebana (Chiese di Bergamo sottoposte a censo). Ulteriore attestazione della presenza della “plebs” di Terno si trova in una serie di fascicoli che registrano, a partire dal 1360, le taglie e le decime imposte al clero dai Visconti di Milano e dai papi. Tra di essi, un’ordinanza di Bernabò Visconti riporta un indice generale (“nota ecclesiarum”) delle chiese e monasteri di Bergamo, per poi specificarne le rendite e la tassa, nominando di ogni beneficio il titolare. Dall’attestazione del reddito, si ricava che in San Vittore erano censiti sei benefici
1537 – la chiesa attuale fu innalzata a partire dal 1537 e risultava già coperta nel 1539
1573 – la chiesa venne consacrata il 4 giugno 1573 dal vescovo di Bergamo Federico Cornaro
1575 – in occasione della visita apostolica dell’arcivescovo di Milano Carlo Borromeo, avvenuta il 27 settembre 1575, la chiesa prepositurale dedicata a San Vittore in Terno, capo della pieve omonima, risultava godere di un reddito pari a 600 lire. Presso la parrocchiale risultavano erette la scuola del Santissimo Sacramento e il consorzio di Santa Caterina
1659 – in occasione della visita pastorale del vescovo Gregorio Barbarigo, avvenuta nel 1659, la parrocchia di Terno, a capo della circoscrizione vicariale omonima, contava 330 anime, di cui 225 comunicate. Godeva di un beneficio pari a 150 scudi. Era officiata da tre sacerdoti. Vi risultavano erette le scuole del Santissimo Sacramento, del Rosario e della Dottrina cristiana
1781 – in occasione della visita pastorale del vescovo Dolfin avvenuta nel 1781, nella chiesa prepositurale plebana risultavano istituite la scuola del Santissimo Sacramento, presso l’altare maggiore, la scuola del Rosario, presso l’altare omonimo, entrambe amministrate dai sindaci della chiesa, e la scuola di Santa Caterina, presso l’altare omonimo
1900 – la chiesa fu prolungata di una campata e arricchita dell’ampio coro poligonale su progetto dell’architetto don Antonio Piccinelli
1979 – viene effettuato un restauro generale dei tetti e dei pluviali
1980 – restauro generale della facciata principale della chiesa
1983 – rifacimento della pavimentazione in acciottolato del sagrato
1991 – riqualificazione degli spazi esterni adiacenti la chiesa