orientata secondo il criterio liturgico tradizionale, la chiesa è anticipata da un sagrato pavimentato in ciottoli. La facciata è intonacata e presenta un solo ordine architettonico, delimitata ai lati da coppie di lesene in muratura dotate di capitelli sui quali poggia la trabeazione e il timpano triangolare. Al centro della facciata è posto il portale in pietra completo di coronamento e gocciolatoio. Sopra il portale è posta una finestra ad arco con contorno in muratura. A sinistra della facciata si erge il portico aperto ad archi in muratura, concluso da una falda coperta da coppi. A destra della facciata, un ulteriore corpo racchiude la sagrestia. Internamente la chiesa presenta pianta a croce greca, coperta nel primo e ultimo tratto da volta a botte e da tazza circolare nel transetto. Colonne in stucco dipinto reggono la trabeazione e il cornicione perimetrale. Nel primo tratto a sinistra è posto il Battistero. Il transetto accoglie due cappelle entrambe aperte ad archi sorretti da architrave poggiante su colonne e capitelli corinzi. La parte centrale di ogni cappella è coperta da volta a botte. La cappella di sinistra è dedicata all’Annunciazione della Vergine, mentre quella di destra alla Madonna del S. Rosario. Due ingressi posti accanto alle cappelle, conducono a sinistra al portico esterno e a destra ad un ripostiglio. Sul lato di destra dell’arco di trionfo si trova l’ ingresso che conduce alla sagrestia. Il presbiterio è sopraelevato di tre gradini, ed è coperto da tazza circolare. Il coro è absidato e coperto da catino
1443 – la comunità di Spino si rende autonoma smembrandosi da S. Pellegrino con decreto 18 febbraio del vescovo Polidoro Foscari
1645 – dell’antica chiesa dedicata a S. Alessandro rimangono solo residue tracce di affreschi quattrocenteschi. Quella chiesa infatti venne radicalmente rifatta
1666 – nel Sommario delle chiese della diocesi di Bergamo, redatto dal cancelliere Marenzi, la chiesa parrocchiale sotto l’invocazione di Sant’Alessandro, qualificata come “mercenaria”, risultava “nullius plebis”. Vi figuravano erette le scuole del Santissimo Sacramento e del Rosario
1761 – demolizione del portico e delle cappelle per ricavare gli altari laterali della nuova chiesa
1780 – n occasione della visita pastorale del vescovo Dolfin nella parrocchiale figuravano la scuola del Santissimo Sacramento, presso l’altare maggiore, amministrata da sindaci, la scuola del Rosario, presso l’altare della Beata Vergine Annunciata, e la scuola della Dottrina cristiana presso l’altare di Sant’Antonio di Padova
1843 – ricostruzione della chiesa con nuovi criteri stilistici
1912 – consacrazione della chiesa per mano del vescovo Giacomo Maria Radini Tedeschi, che le confermò l’antico titolo e incluse nella mensa dell’altare maggiore le reliquie dei santi Alessandro e Innocente
1919 – realizzazione degli affreschi della tazza e di alcune medaglie nella volta
1986 – in seguito al decreto del ministro dell’interno che risolveva di conferire la qualifica di ente ecclesiastico civilmente riconosciuto alle parrocchie della diocesi di Bergamo, alla parrocchia di Sant’Alessandro di Spino succedeva per l’intero patrimonio la parrocchia intitolata ai Santi Antonio di Padova e Alessandro martire, con sede in località Ambria
1988 – tinteggiatura dei prospetti esterni