l’ edifico è preceduto da un portico sorretto da colonne e semicolonne in pietra. Internamente si presenta ad una sola navata con tre campate, coperte da tetto a due spioventi con struttura lignea a vista e soffitto con tavelle in cotto. Ogni campata presenta due finestre ai lati, tranne quella prospettante ad est , dove sono collocate due cappelle: una dedicata alla Natività di Nostro Signore Gesù Cristo e l’altra a San Carlo Borromeo; quest’ultimo altare venne eretto dopo la beatificazione del Santo, in memoria della sua visita pastorale, fatta proprio in questa chiesa. Il presbiterio è a pianta quadrata, coperto da volta a crociera affrescata. Un’apertura a lato dell’altare maggiore immette nella piccola cappella, che si crede sia il sacello più antico dedicato alla Madonna. Il sacello si presenta come un piccolo vano a pianta tronco-conica coperto da volta a botte con un’apertura verso nord
1331 – il primitivo oratorio, dalle dimensioni contenute, esisteva già nel XIV secolo, come attesta un documento notarile del 21 luglio, rogato dal notaio Bertolino Bolpelli, dove si legge che i terreni attorno all’oratorio venivano comunemente chiamati con nome di “santuario”
XV – all’inizio del XV secolo, accanto al piccolo santuario, si costituì una confraternita dedicata alla Madonna. Fu per iniziativa di tale confraternita che a metà del secolo si costui un nuovo oratorio.
1575 – negli atti della visita Pastorale del cardinal Borromeo si parla di S. Maria dei Campi e si dice che :” lunga braccia 16, larga 21, col campanile, con la cappella dell’altare maggiore coperta a volta ed in parte dipinta”
1750 – le generose offerte dei pellegrini consentirono nel tempo di rendere sempre più decoroso il santuario e di costruire il campanile.
1752 – il santuario destinò grandi somme per la riedificazione della parrocchiale di Villa di Serio
1808 – a causa delle conseguenze politiche della Rivoluzione francese, venne emanato un decreto dal Vicerè d’ Italia Eugenio Beauharnais che sopprimeva tutte le confraternite. Il Santuario fu costretto a devolvere le sue rendite al regio fisco e lo stesso santuario fu messo all’incanto per due volte. Nessuno avanzò richieste ed alla fine ebbe buon esito la pratica inoltrata dalla parrocchia al ministro del culto, per essere utilizzata come chiesa sussidiaria della parrocchia stessa
1823 – venne installato un nuovo concerto di campane
1836 – si costruì un ampio piazzale di fronte alla chiesa
1843 – venne posato una nuova pavimentazione interna in marmo a mosaico
1900 – considerata il santuario ormai piccolo, ne venne costruito in aderenza il nuovo santuario
2001 – internamente, viene eseguito un intervento di restauro conservativo