la chiesa si trova isolata sull’antica mulattiera per S. Antonio Abbandonato, nelle vicinanze della miniera di fluorite di Camissionone, antico centro abitato dai Guelfi che nel medioevo scesero ad occupare il castello di Zogno. La chiesa è preceduta da un piccolo sagrato pavimentato con lastre di pietra ad “opus incertum”, rialzato rispetto alla quota stradale di tre gradini anch’essi in pietra. La facciata è semplice, intonacata e presenta una zoccolatura in intonaco rustico strollato. Al centro è posto l’ingresso con contorno intonacato e sagomato avente ai lati due finestre rettangolari complete di inferriata e davanzale. Il portale è sormontato da uno sfondato sagomato con al centro raffigurata la Crocifissione. Sopra questo sfondato è collocata una finestra ottagonale leggermente svasata, mentre ai lati sono presenti due affreschi raffiguranti i Santi Antonio e Rocco. Un tetto in legno a due spioventi conclude la facciata. La chiesa internamente presenta un’unica navata a pianta rettangolare suddivisa in due campate da lesene che sorreggono un cornicione su cui si imposta la volta a botte. Nelle pareti di sinistra e di destra delle campate sono collocate le Stazioni della Via Crucis. Un arco trionfale suddivide la navata dal presbiterio, ed ospita a sinistra la statua del S. Cuore e a destra quella di S. Eurosia. Il presbiterio è più stretto rispetto alla navata e rialzato di due gradini rispetto ad essa, ha pianta rettangolare ed è coperto da volta a botte. Posto sulla parete di fondo è l’altare con ancona in cui è collocata la tela raffigurante il Martirio di S. Eurosia. Un ingresso posto a destra del presbiterio conduce alla sagrestia
1780 – in occasione della visita pastorale del vescovo Dolfin avvenuta il 17 luglio 1780, si annota che entro la circoscrizione parrocchiale erano compresi diversi oratori tra cui quello di Sant’Eurosia, governato dai sindaci
1861 – el 1861, la parrocchia di San Lorenzo martire di Zogno risultava a capo dell’omonima vicaria XXXIV. A quest’epoca la comunità contava 1058 anime, ed era retta da un parroco vicario foraneo, da un coadiutore e da due cappellani. Aveva alle proprie dipendenze, tra le altre, la chiesa di Sant’Eurosia vergine e martire
1978 – il campanile venne costruito dal capomastro Pasquale Rinaldi, dove vennero installate poi tre campane fuse dalla ditta Capanni di Reggio Emilia in “RE acuto”