Il prospetto che paraste rettangolari serrano alle estremità, si presenta piuttosto semplice e disadorno, bipartito orizzontalmente da una fascia marcapiano che individua due ordini di nicchie sovrapposte dal profilo centinato e tra queste apre il portale architravato e il finestrone superiore inscritto in una cornice rettilinea, sotto un timpano triangolare spezzato. La conclusione richiama l’idea della vicina chiesa parrocchiale con timpano triangolare ornato da pinnacoli. All’interno l’impianto è a navata unica, con una cappella per parte, che si sviluppa in profondità scandita da grandi arcate a pieno centro in tre campate rettangolari, coperte da volte a crociera ricadenti su esili lesene. L’area presbiteriale è coperta da una cupola emisferica su pennacchi, racchiusa esternamente dal tiburio e delimitata da un arcone a tutto sesto verso la navata. Si conclude con un’abside a terminazione rettilinea, voltata a crociera. La chiesa presenta una singolare struttura ibrida, nella quale confluiscono vari elementi: alla tradizionale tipologia longitudinale con aula unica e cappelle laterali, la cui paternità va ricondotta a Baldassare Olcello detto il Fantone, si innesta l’articolazione dell’area presbiteriale, che rivela una sensibilità stilistica nuova, più moderna, accusata altresì nella torre campanaria, rastremata ad ordini diversi e conclusa da un coronamento poligonale. La decorazione pittorica è affidata nel 1937 al chignolese Luigi Cavallini.
1619 – A seguito della demolizione della preesistente chiesa di Santa Maria, prese avvio la costruzione dell’attuale edificio religioso secondo il progetto dell’ing. Baldassare Olcello detto il Fantone. L’impianto architettonico adottato combinava lo schema elementare dell’aula rettangolare conclusa con il presbiterio quadrato, con quello più caratteristico delle chiese conventuali, nella soluzione ai lati di una sola cappella per parte.
1675 – E’ ragionevole supporre che in quest’anno si compì il completamento definitivo dell’Oratorio, con l’aggiunta del coro e l’erezione di cupola e campanile, strutture che annunciano novità stilistiche forse riconducibili alla presenza a Chignolo di un altro architetto Camillo Ciniselli.
1783 – Alla luce dei decreti giuseppini, il Convento dei Frati Agostiniani e la chiesa di Santa Maria, furono soppressi: l’inventario stilato in quell’occasione documenta che l’edificio religioso era dotato di quattro altari, oltre al maggiore.
1787 – Il card. Federico Visconti fece riaprire e benedire la chiesa che venne risparmiata dalla vendita predisposta a seguito della soppressione.
1937 – Il prevosto don Giuseppe Brusoni affidò la decorazione pittorica della chiesa al chignolese Luigi Cavallini.
1942 – Il prevosto don Giuseppe Brusoni fece realizzare la vetrata che decora la facciata.