Il santuario della Madonna della Neve è situata in contesto rurale tra Adro e la frazione di Torbiato; inserito in un ambito ambiantale e paesaggisticamente rilevante, il santuario si presenta anticipato da un ampio sagrato semicircolare, affiancato a est da una macchia arborea, mentre ad ovest dal convento dei carmelitani scalzi. Presenta una facciata suddivisa in due ordini, delle medesime dimensioni, caratterizzati da aperture centrali, di cui un portale marmoreo ed un ampia finestra rettangolare dotata di cornice, affiancate da coppie di lesene intervallate da settori verticali intonacati. A coronamento vi è un timpano aggettante, dotato di fregio centrale e croce metallica in sommità.
L’interno si presenta a pianta centrale, riccamente decorato ed affrescato, e dotato in copertura da una volta cupoliforme poggiante su di un tamburo ottagonale finestrato. Il presbiterio è rialzato di quasi un piano per la presenza sottostante della cripta contenente la statua della Madonna della neve, ed è chiuso da un fondale absdiale poligonale su di cui è impostata la soasa dell’altare maggiore. A fianco della chiesa vi è la sacrestia, dei locali di servizio ed il campanile.
XVI – Trascorsi alcuni anni dall’apparizione e dalla costruzione della primitiva cappella, la chiesa viene dedicata a S. Maria ad Nives de la Cava.
1519 – L’8 luglio 1519 avvenne una miracolosa apparizione della Madonna ad un giovane muto, tale Battista Baioni (Baglioni) il quale secondo le cronache del tempo riprese a parlare; egli fu incaricato dalla Vergine ad erigere un santuario nella cava dell’Oneto, dove oggi è situato.
1520 – In origine vi era una chiesa e dedicata a S. Maria della cava di Loneto.
1776 – La chiesa attuale viene edificata e progettata dall’Abate Gaspare Turbini;in quest’occasione l’antica chiesetta viene demolita, ma si procede a salvaguardare la parete con l’affresco relativo all’apparizione mariana.
1825 – Viene realizzato un porticato semicircolare ad opera del Vantini, sul lato sinistro della chiesa; nel progetto originario vi era anche la parte destra, mai realizzata.
1838 – Viene realizzato l’altare maggiore da Antonio Galletti di Bergamo; quello preesistente venne portato all’altare di S. Carlo Borromeo.
XX – Viene realizzato l’apparato decorativo ad opera del pittore Pescatori di Brescia, nei primi decenni del XX secolo.
1912 – Il santuario viene restaurato con l’arrivo dei Padri Carmelitani scalzi a reggere il nuovo convento costruito a fianco.
1920 – Il santuario viene restaurato.
1949 – Viene relizzato il grande mosaico decorativo della cripta.
1962 – Il santuario viene restaurato in occasione del cinquantesimo anno di presenza dei Padri Carmelitani scalzi.
XXI – Nei primi anni del XXI secolo il santuario viene completamente restaurato.