Chiesa di Santa Caterina d’Alessandria (Albosaggia)

Diocesi di Como - chiesa parrocchiale - Lombardia

Albosaggia - SO - 23100

0342/510318

Le informazioni riportate, in tutto o in parte, sono riprese da BeWeb, la banca dati dell’Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto della CEI , implementata dalle diocesi e dagli istituti culturali che hanno concluso il rilevamento e la descrizione del patrimonio sul proprio territorio. Quanto pubblicato è da intendersi work in progress e pertanto non esente da eventuali suggerimenti per essere migliorato e reso più efficace.

1354 – La costruzione della chiesa iniziò nell’anno 1354.
Nello stesso luogo sorgeva precedentemente un’altra chiesa, dedicata a Sant’Antonio, le cui origini risalgono al XII secolo.
1421 – La chiesa fu consacrata nel 1421.
1610 – Nel 1610 fu ampliato verso ovest e verso sud il preesistente campanile, “più stretto e più basso”, così da permettervi il passaggio diretto nella chiesa. La torre del campanile originariamente si trovava sul lato sud est della chiesa.
1614 – Tra il 1614 e il 1619 venne edificata la cappella del S. Rosario e sull’altare venne posta l’immagine della Beata Vergine.
1620 – La cappella di San Carlo, in posizione simmetrica rispetto quella del S. Rosario, è stata realizzata a partire dal 1620.
1630 – La cappella di San Sebastiano (la terza a destra) fu realizzata in occasione della pestilenza dell’anno 1630.
1644 – Nel 1644 la chiesa fu ampliata con la realizzazione del secondo arco e delle due ultime cappelle verso l’ingresso principale; l’incarico fu affidato ai mastri Bartolomeo Amadio e Pietro Ruspino di Val Lugano.
1647 – La facciata venne completata tra il 1647 e il 1648 con le opere di pietra delle lesene e del portale realizzate dai mastri Pietro Marni e Agostino Colturi di Bormio.
1656 – La cappella di San Giovanni Battista (la terza a sinistra), in cui è ospitato il battistero, venne costruita dal Casella nel 1656.
1658 – Nel 1658 l’edificio venne alzato di cinque braccia, (1,8288 metri x 5 = 9,144 metri) e furono costruiti gli archi che sostengono la copertura. Se si raffronta all’altezza di circa 14 metri, l’altezza della preesistenza era indicativamente di poco inferiore ai cinque metri. L’edificazione fu affidata a Carlo Aprile ed alla sua squadra di Val di Lugano che completarono l’intonaco di calce tirato con polvere di marmo bianco nel 1659.
1660 – La sagrestia, che si trovava affiancata al presbiterio, fu completata tra il 1660 e il 1661, contemporaneamente al termine degli stucchi del coro e dei lavori esterni sul sagrato.
1732 – Nel 1732 venne realizzato l’ossario con la preziosa inferriata in ferro battuto, forse opera dei fratelli Smidt di Bormio.
1840 – La torre campanaria ampliata all’inizio del Seicento fu abbattuta verso la metà dell’Ottocento a causa delle sue condizioni statiche che mettevano in pericolo l’edificio della chiesa.
L’opera di ricostruzione partì con stipula del contratto datato 30 settembre 1840 con cui il comune di Albosaggia commissionava l’opera al capo mastro Pietro Galletti.
Il nuovo campanile fu ricostruito non sullo stesso sedime, forse perché la natura scoscese del terreno non offriva le dovute garanzie, ma a monte della strada che porta al cimitero, fondandolo sulla roccia che dovette essere in parte scavata.
Oggi il campanile si trova ancora in questa posizione ed è alto 25 metri.

1937 – Il 1937 vide interventi invasivi nell’edificio della chiesa: ricostruzione del tetto con l’applicazione all’intradosso del rivestimento a cassettoni, eliminazione dell’ossario con sepoltura nella chiesa dei resti, demolizione delle pareti che dividevano le sacrestie con allargamento del presbiterio e realizzazione della sacrestia in luogo dell’ossario come si trova attualmente. Vennero inoltre rimossi l’antico ciborio ligneo e l’organo seicentesco.
1947 – Nel 1947 venne pavimentata la chiesa con marmette di graniglia.
1963 – Nel 1963 si eseguirono i lavori di restauro della torre campanaria con iniezioni di cemento alla base, rifacimento parziale dell’intonaco esterno e rifacimento della copertura del tetto.
1997 – Il restauro del 1997 ha ridato luce alle pareti interne che sono tornate a splendere col bianco della polvere di marmo e della calce del Settecento.
2016 – L’11.4.2016 sono iniziati i lavori di consolidamento e restauro della copertura e del rifacimento dell’impianto di riscaldamento con sostituzione della pavimentazione interna, terminati il 14.10.2016.