La chiesa rispecchia il secondo progetto dell’architetto Giovanni Muzio pur con alcune modifiche determinate sia da problemi di ordine tecnico sia da difficoltà economiche. La chiesa è a pianta longitudinale, a tre navate con archi ribassati. La navata centrale, lunga m. 21 e larga m. 12, con altezza crescente verso il tiburio da m. 7,10 a m. 13, confluisce nel presbiterio; le due piccole navate laterali, proseguono in due sagrestie che abbracciano il corpo centrico esagonale. L’ampiezza planimentrica, corroborata anche da una progressiva salita altimetrica, segna la rilevanza simbolica della posizione dell’altare. Così pensato, lo spazio dell’altare assume la foma di un ampio esagono irregolare delimitato da imponenti pilastri anch’essi a sezione esagonale e coperto dalla vertiginosa salita del tiburio a doppia calotta, raccordato con setti di muro triangolari. L’altare maggiore si colloca su di un piano rialzato, a fianco si configurano due altari minori laterali. Le navi minori si mantengono omogenee nell’altezza e terminano all’aprirsi del presbiterio. Il tiburio, costituito esternamente da un tamburo esagonale alto m. 24,60, è sovrastato da una guglia ancora esagonale fino a m. 36 su cui poggia la statua della Madonna. La parete del tiburio è ritmata da due ordini di fornici rettangolari, cuspidati.
Il campanile, previsto dietro il presbiterio sull’asse principale della chiesa fino ad una quota di m. 17,40 non fu mai provvisto di campane. All’interno la chiesa rimane come nel progetto iniziale, con la scansione tra sostegni in cemento a vista e cortina muraria in mattone. La copertura si stende omogenea e fluida sul corpo longitudinale, all’esterno si coglie molto forte lo stacco con il volume del tiburio.
La cripta, posta sotto l’altare maggiore, sorretta da quattro colonne centrali e chiusa da un perimetro di pilastri e travature in cemento armato, ha il soffitto decorato con graffiti. Intorno a formare una sorta di perimetro che circonda l’altare sette pilastri di sezione esagonale legati insieme da linee spezzate che formano una sequenza di timpani.
1930 – Esisteva un’antica cappella risalente al 1930-1931. Venne demolita all’inizio del 1959 poichè non più compatibile con il secondo e definitivo progetto dell’arch. Muzio.
1956 – Il primo progetto conservato nell’archivio parrocchiale è datato 26 novembre 1956 e spetta all’arch. Giovanni Muzio, chiamato dal parroco di allora don Francesco Fontanella. La soluzione proposta era a pianta centrale, anche se poi questo progetto venne scartato a favore di un secondo progetto sempre del medesimo architetto.
1958 – L’arch. Giovanni Muzio presentò un secondo progetto datato 1 ottobre 1958. Il progetto venne in corso d’opera ulteriormente modificato. Il progetto che sarebbe diventato esecutivo fu approvato dal Comune il 16 dicembre 1958. Il progetto fu rivisto nel luglio 1959 e presentato in Comune per l’approvazione definitiva.
1959 – All’inizio dei lavori (settembre 1959), di cui era responsabile l’ing. Contardo Ferraresi dell’Ufficio Tecnico del Comune, si dovettero superare numerose difficoltà, prima fra tutte lo stato cedevole del terreno e le risorgive d’acqua, che richiesero l’uso di 159 palafitte e la messa in opera di pali franchi per il necessario consolidamento delle fondazioni.
1960 – Nel marzo 1960 avvenne il collaudo della struttura parrocchiale terminata al rustico, eseguito dall’ing. Gianpaolo Calvi in collaborazione con l’ing. Evandro Sacchi, alla presenza del direttore dei lavori ingegner Contardo Ferraresi.
Il 30 aprile infine il Vescovo aprì la chiesa al culto celebrandovi per la prima volta la Messa.
1964 – Nel maggio 1964 la nuova parrocchiale con le sue opere fu solennemente consacrata. La cripta venne inaugurata il 25 marzo 1965.
2014 – E’ in atto un lavoro di sostituzione dell’amianto presente sul tetto con dei pannelli ondulati in fibrocemento.