La facciata della chiesa si sviluppa su due livelli, separati da un cornicione aggettante. Il livello inferiore preannuncia la scansione delle cappelle e della navata. Superiormente, invece, emerge solo il fronte corrispondente alla navata, al cui centro si trova un rosone stilizzato; sopra ad esso in un medaglione è raffigurato San Vittore Martire, cui è intitolata la chiesa. Il medaglione interrompe un’altra cornice che sorregge le volute di chiusura del fronte. Sei lesene liscie ripartiscono in cinque riquadri la parte più bassa, che si raccorda alla superiore, a quattro lesene, grazie a due volute terminanti a ricciolo. La chiesa ha nel complesso uno stile molto lineare: le parti aggettanti, cornicioni e paraste, sono intonacate di bianco, mentre le campiture sono in intonaco giallo. Le tre porte: le due laterali ed il portale hanno una semplice cornice in travertino, rifatta recentemente. La chiesa ha pianta rettangolare, a impianto basilicale, con sei cappelle laterali comunicanti, tre per ogni lato lungo con un alta fascia superiore finestrata, tetto ligneo nascosto da un soffitto voltato a botte, avente sei vele laterali. Il presbiterio è sopraelevata di tre gradini e separato dalla navata da una balaustra; termina con un abside semicircolare, che accoglie il coro, ed è coperto da un catino semicircolare. Al centro del presbiterio, in corrispondenza della cupola, è situato l’altare maggiore. Il campanile si trova nella parte retrostante la chiesa, in prossimità del lato destro dell’abside. La struttura è in mattoni, a vista fino all’altezza dell’abside, indi intonacato. Sui quattro lati è collocato un orologio. Il complesso delle campane è contenuto da una struttura, di stile barocco, di quattro pilastrini sormontati da un cornicione spezzato.
XI – La prima chiesa sembra risalire all’epoca romanica e fu allora dedicata a San Vittore, soldato martirizzato a Milano sotto l’impero di Massimiano Erculeo. Del nucleo originario sono stati ritrovati i basamenti, in laterizi, di due colonne, ma per l’esiguità dei ritrovamenti non è stato possibile ricostruire la pianta originale.
XIII – La seconda chiesa sembra sia stata iniziata nel 1200 in posizione sopraelevata rispetto al piano stradale, probabilmente per ripararla dalle inondazioni del Po, che possono aver compromesso la stabilità dell’edificio precedente.
1499 – Sappiamo che nel 1499 il pittore Bernardino da San Colombano stipulò un contratto per la pieve per decorare l’interno della chiesa. I lavori furono completati nel 1503, purtroppo non è rimasta alcuna traccia.
1700 – L’arciprete Bondini iniziò, nel secondo decennio del 1700, la nuova e ultima costruzione, cominciando dal campanile, che fu terminato nel 1725, come attesta la data impressa su di una vela, in stile barocco; fu quindi demolita parte della seconda chiesa per far posto al presbiterio. Si costruirono il coretto di destra e la cappella della B.V. e San Giuseppe; i lavori vennero interrotti dal 1727 al 1730 per la morte dell’Arciprete Bondini. I lavori ripresero nel 1730 con il nuovo Arciprete Bartolomeo Raimondi che portò a termine la demolizione del vecchio altare e cappella della B.V. del Rosario, di S.Michele Arcangelo, della Madonna della Rosa e di S. Biagio, con costruzione di pilastri e volta. Dal 1730 al 1743 si costruì il coretto di sinistra con l’attigua cappella della Madonna del Rosario.
1730 – Apprendiamo da una visita pastorale del 1730 che la nuova chiesa guarda verso ponente ed ha una sola navata; il coro ha quattro finestre con cornice in stucco e due nicchie per riporvi i quadri della vita di S. Vittore, vi sono due sagrestie.
1856 – Nel 1856 la decorazione della chiesa fu eseguita dal pittore lodigiano Alessandro Degrà.
2003 – Nel 2003 con i contributi Cei è stato realizzato il consolidamento statico delle strutture murarie absidali a seguito della caduta di una trave.
2008 – Lavori per la costruzione della rampa sul sagrato per l’accesso alla chiesa.