La chiesetta di San Fermo si trova nel comune di Pontevico, a nord ovest dal suo centro abitato, nella Bassa Centrale Ovest bresciana. Il fabbricato, a pianta rettangolare, è orientato verso est. La facciata, avente pronao con copertura a padiglione poggiante su colonne e paraste doriche, presenta registro unico coronato da frontone triangolare. In mezzeria del prospetto si trovano il portale di accesso, avente stipiti e coronamento mistilineo spezzato, e una finestra soprastante. Oltre a questa apertura, i prospetti laterali alloggiano finestre a tutto sesto che consentono l’illuminazione naturale dell’aula e del presbiterio. Il campanile a pianta quadrata, collocato sul lato est dell’alzato dell’edificio, presenta in sommità cella, tamburo e cupola di copertura. L’interno, avente superfici ornate a rilievo e pitture murali, è a navata unica culminante nel presbiterio a pianta rettangolare. Un cornicione, leggermente aggettante, segna il punto di innesto delle volte di copertura, a crociera nella navata e a semi padiglione nella zona presbiterale.
XVI – Nel XVI secolo la chiesetta di San Fermo era solamente una edicola dedicata alla Beata Vergine dello Strone. Negli atti della visita del 1565 del vescovo Domenico Bollani viene ricordata come una cappella “secus Pontem Stroni”. A quel tempo era già circondata da viva devozione, come conferma la celebrazione di messe su un altare che nel 1572 il visitatore monsignor Pilati ordinò di sostituire.
XVII – In vista della venerazione che circondava l’immagine della Madonna nel 1602 il vescovo Giorgi ordinava che tutta la santella venisse decorata con pitture.
XVII – Monsignor Berenzi scrive, nella sua “Storia di Pontevico”, che l’attuale costruzione è dovuta all’interessamento e alla generosità dell’abate Filippo Garbelli. Un contratto, datato 7 dicembre 1699, descrive che Garbelli “Abbate nella Parrocchia et Abbazia di Pontevico Superiore, et sovraintendente della Chiesa della Ss.ma Madonna dello Strone, fuori del centro della terra di Pontevico… acquista una pezza di terra” per allargare la chiesa e costruire l’abitazione per l’eremita.
XVII – La costruzione del campanile è probabilmente coeva a quello della chiesa, a fine del XVII secolo.
XX – Nella seconda metà del XX secolo sono stati eseguiti interventi per il restauro della chiesa: rifacimento del manto di copertura; rifacimento dell’intonaco del campanile; tinteggiatura della chiesa, del campanile e della casa del custode; posa della copertura in rame della cupola del campanile; rifacimento completo dell’impianto elettrico.
XX – Il campanile fu dotato sul finire del XVII secolo di due campane che, tolte durante la guerra, vennero sostituite nell’ottobre 1949 con altre della ditta Ottolina di Seregno, a loro volta sostituite con altre fuse da De Poli di Vittorio Veneto, per iniziativa di alcuni devoti del Comitato rionale.