La chiesa di Santa Maria in Ripa d’Oglio si trova nel comune di Pontevico, nella Bassa Centrale Ovest bresciana. Il fabbricato, a pianta rettangolare, è orientato verso ovest. La facciata, avente frontone triangolare completo di acroteri in corrispondenza delle linee di colmo e di gronda, è composta da registro unico: in mezzeria si trova il portale e finestrone soprastante; ai lati dell’accesso in aula risiedono due finestre aventi architrave ad arco ribassato. Completa il prospetto un frammento di affresco raffigurante la Madonna. Il prospetto laterale nord alloggia finestre che consentono l’illuminazione naturale dell’aula e del presbiterio. Il campanile, a pianta quadrata, si trova collocato sul lato est dell’edificio. L’interno, avente superfici ornate a rilievo e pitture murali, è a navata unica culminante nel presbiterio a pianta rettangolare. Lo spazio è scandito da lesene composite. Un cornicione, leggermente aggettante, segna il punto di innesto delle volte di copertura, a vela nella navata e nella zona presbiterale.
XVI – Il visitatore Pilati nel 1573 riscontrava la chiesa di Santa Maria dotata di circa 40 scudi di entrata all’anno ricavati da una pezza di terra situata in riva all’Oglio con onere di celebrarvi la messa. Il visitatore ordinava che venisse distrutto l’altare che esisteva fuori la chiesa.
XVI – Nel 1580, dagli atti della visita dell’abate Carlo Agostini, visitatore delegato di San Carlo Borromeo, si evince che la chiesa, con l’annesso terreno, era di proprietà del vescovo di Torcello, Giovanni Dolfin e che era priva di campanile e di sagrestia tanto che i paramenti erano conservati in una cassa di legno. San Carlo ordinava i vetri alle finestre, la costruzione della sagrestia e del campanile, l’acquisto di suppellettili. Inoltre, questi atti indicano che “Altare solum habet in cappella fornicata”, cioè con soffitto a volta. Da questa notizia si evince che la chiesa è stata costruita in due epoche diverse e trova conferma l’ipotesi che vede nella zona presbiterale la parte preesistente del fabbricato attuale.
XVII – Nel 1660 la chiesa aveva un solo altare ed era custodita da un eremita. Nel 1683 l’abate Scipioni Garbelli fece restaurare la chiesa. Probabilmente in quell’occasione la fabbrica fu allungata e il campanile costruito.
XX – Nel 1905 il Santuario venne decorato in stile neogotico dal Verdello.
XX – Nel 1947 venne ricollocato il concerto di campane fuse dalla ditta Ottolina.
XX – Nel 1973, in ricordo di don Luigi Ziletti, venne rifatto il pavimento in cotto e l’intonaco esterno di tutto l’edificio mantenendo in luce sulla facciata un affresco raffigurante una Madonna con il Bambino e il portale in laterizio con due finestre laterali.
XX – Nuovi restauri, specie ai dipinti, sono stati compiuti nel 1991.