Chiesa di San Bernardino da Siena (Acquafredda)

Diocesi di Brescia - chiesa parrocchiale - Lombardia

Acquafredda - Piazza Girolamo Muziano snc - BS - 25010

030/967914

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XV – Costruzione della chiesa parrocchiale di San Bernardino all’interno del castrum, odierna parte più antica del paese detta Castello, probabilmente verso la fine del XV secolo. Questa informazione si ottiene dagli atti della vista di Antonio Seneca del 1580.
XVI – La prima visita documentata a San Bernardino risale al 12 novembre 1541 e fu effettuata da Annibale Grisonio, luogotenente e vicario generale del vescovo di Brescia card. Francesco Corner. Nella chiesa vi era la sacristia, mentre non c’erano ancora il campanile né il battistero.
XVI – Il 18 maggio 1566, proveniente da Visano, giunse ad Acquafredda in visita il vescovo Domenico Bollani. Nella chiesa di San Bernardino vi erano l’altare della confraternita del Corpus Christi e l’altare dedicato alla Madonna con la sua confraternita. Il verscovo ordinò che fosse costruito il campanile.
XVI – Il 22 aprile 1573, per incarico del vescovo Bollani, venne ad Acquafredda il visitatore generale Cristoforo Pilati, arciprete di Toscolano. Dagli atti della visita si evince il campanile, ordinato dal Bolllani, era stato costruito.
XVI – Il 21 marzo del 1580 Antonio Seneca, proveniente da Carpenedolo, visita la parrocchiale di San Bernardino. Negli atti si descrive la chiesa: si accedeva alla chiesa attraverso la porta principale, sulla quale si apriva una finestrella circolare che doveva essere ampliata e munita di inferriata. Vi era una porta laterale a settentrione. Entrati in chiesa essa si presentava ad una sola navata, costruita a capanna, con il tetto a vista, sostenuto da grosse “piane”; sulle travi poggiavano a doppio spiovente gli uni sugli altri i travetti, i tavelloni e i coppi. Sulla parete di destra entrando, a mezzogiorno, si aprivano due piccole finestre. All’interno della chiesa vi erano tre altari: il maggiore, del SS. Sacramento e della confraternita del S. Rosario. Dietro quello maggiore vi era il coro.
XVIII – La chiesa di San Bernardino fu rinnovata tra il 1743 ed il 1752, come riporta una lapide all’esterno del coro e l’epigrafe sepolcrale dell’arciprete Don Adriano Antoni posta sulla parete di fondo. La chiesa fu ampliata con la realizzazione di un presbiterio più grande con un ampio coro. L’altare maggiore fu posto fra il coro ed il presbiterio, avente a destra una nuova sagrestia, a sinistra il campanile con cinque campane. Furono costruite sei ampie cappelle laterali. La chiesa fu rialzata e allungata con la costruzione di due cappelle più piccole all’entrata, di cui quella di sinistra fu adibita a battistero; sotto la grande porta d’entrata fu costruito il sepolcro per i sacerdoti.
XVIII – Nel XVIII secolo la chiesa fu dotata di un organo costruito dal lumezzanese Giovanni Giacomo Bolognini.
XIX – Il 13 giugno 1851, su richiesta del parroco di Acquafredda Don Fioravante Faini, il vescovo Giovanni corti concesse di trasferire l’organo dalla parrocchiale alla chiesa di San Biagio. Nel 1853 a San Bernardino fu posto un nuovo organo realizzato da Giovanni Tonoli.
XX – Il 26 gennaio 1902, il vescovo Paolo Carlo Origo fece visita pastorale ad Acquafredda. Dagli atti si apprende che: “La chiesa è in uno stato discreto, invece il pavimento pessimo. Le campane sono state acquistate nel 1865”. Nel 1904, il parroco di Acquafredda Don Giovanni Tinelli affidò i lavori di rifacimento della pavimentazione con mattonelle di cemento alla ditta Bagozzi di Asola.
XX – Nel 1941 si provvide a completare la decorazione della chiesa, affidandola a Tita Mozzoni che dipinse nella volta tre medaglioni. Precedentemente era stato emanato un decreto che ordinava di provvedere al riparo degli affreschi scoperti in chiesa, probabilmente coperti durante i lavori di ristrutturazione voluti da Don Adriano Antoni.
XX – Nel 1962 si provvide al restauro con ripulitura e rifacimento degli intonaci. Furono sistemati i portali laterali in marmo, ritinteggiata la facciata, rinnovato il concerto di campane, benedette dal vescovo Antonio Poma il 15 dicembre.

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