La chiesa di San Valentino Prete Martire si trova nel comune di Breno, nella Media Valle Camonica, provincia di Brescia. Il fabbricato è orientato seguendo l’asse sud est – nord ovest, con il prospetto principale rivolto verso quest’ultimo. Questa facciata è caratterizzata dalla presenza di antistante pronao a quattro archi a tutto sesto sorretti da colonne e semi colonne in pietra Simona. Dall’ampio portico si accede attraverso due portali alle due navate, coperte entrambe da tre volte a crociera, comunicanti tra di loro attraverso tre arcate sorrette da due colonne lapidee.
XV – La costruzione della chiesa di San Valentino risalirebbe alla seconda metà del XV sec., sia per la struttura ad’archi ogivali che per la stessa documentazione pittorica: gli affreschi recano le date 1484, 1490, 1500. Lo stesso portale antistante la chiesa conserva la data 1515 che attesta la sua probabile realizzazioni. Anche una lapide, inserita nella parete della prima campata a destra, indica la data 1520 a ricordo di interventi effettuati sulla struttura dal patrizio bresciano Teseo Terzi, che per un voto fatto a San Valentino ampliò la navata sinistra e realizzò il pronao.
XVI – Nella visita pastorale del 1578 Giorgio Celeri descrive la chiesa di San Valentino e chiede di finire il pavimento all’esterno e di realizzare una finestra, con vetri e inferiate, per illuminare la cappella maggiore. Nei decreti borromaici del 1581 viene richiesto che la “chiesa di San Valentino venga ampliata in lunghezza così che il vestibolo venga completato e in facciata il muro sia alzato fino al volto”. Le indicazioni devono essere state eseguite già nel 1593 quando Gian Francesco Morosini, nella sua visita, chiede solo che entro due mesi si metta un’acquasantiera di pietra solida e ben lavorata a destra dell’ingresso e non fa riferimento ad altri lavori.
XX – Verso il 1985 vennero eseguiti lavori per l’ammodernamento dell’impianto di illuminazione, installazione dell’impianto anti intrusione e rifacimento della pavimentazione delle navate con mattonelle in cotto di reimpiego.
XX – Nel 1974 il soprintendente Renzo Pardi, in una relazione sulle condizioni della chiesa di San Valentino, parla di problemi strutturali e della relazione di opere provvisionali atte a scongiurare il crollo della struttura. Dopo questa segnalazione dello stesso anno venne rifatto il tetto e vennero scoperti anche altri affreschi quattrocenteschi.
XXI – All’inizio del XXI secolo sono stati eseguiti lavori per il restauro della fabbrica interessando in particolare il recupero della coesione delle murature, il recupero statico delle volte, il recupero permanente della stabilità delle murature e interventi di deumidificazione sull’intero perimetro murario. Vennero inoltre restaurati gli affreschi.