La chiesa parrocchiale di San Zenone Vescovo si trova nel centro abitato di Maclodio, nella Bassa Occidentale bresciana. Il fabbricato, a pianta rettangolare con copertura a capanna, è orientato verso ovest. La facciata, a registro unico avente frontone triangolare, presenta addossato un portico a campata unica antistante il portale d’ingresso. Quest’ultimo, è composto da stipiti, architrave e cimasa riportante la dicitura “DICATUM DIVO ZENONI”. L’intero prospetto è delimitato da lesene stilizzate. Due finestre rettangolari ad architrave ribassato, oltre alle aperture alloggiate sui prospetti laterali consentono l’illuminazione naturale dell’aula. Il campanile a pianta quadrata, collocato sul lato est dell’edificio, presenta in sommità quattro aperture ad arco a tutto sesto, cornicione e cuspide ottagonale. L’interno, avente superfici ornate a rilievo e pitture murali, presenta navata unica accompagnata da cappelle laterali e culmina nel presbiterio a pianta rettangolare a spigoli smussati. Lo spazio è scandito da lesene composite. Un cornicione, leggermente aggettante, segna il punto di innesto delle volte a vela di copertura nella navata e nella zona presbiterale.
XV – La parrocchiale, come di deduce dalla sua dedicazione a San Zenone, fu probabilmente in origine una cappella monastica. La chiesa sarebbe stata ricostruita nella prima metà del XVI secolo a cura della Vicinia. Potrebbe offrire una indicazione l’iscrizione trovata sotto la nicchia di San Luigi, in occasione dei lavori eseguiti nel 1902, che recita: “”VISITANTES HANC QUOLIBET DIE VENERIS SANCTARUM PENTECOSTES VISITATIONIS MARIAE, NATIVITATIS S. JOANNIS BAPTISTE ET DIE S. ZENONIS HARAM, LUCRABUNT DIES CENTUM DE INDULGENTIA PLENARIA, QUIBUSCUMQUE TEMPORIBUS, MCCCCCVI”. Nella visita pastorale del 1540, il vescovo monsignore Grisonio la trovò già consacrata “bene ornata et fabbricata”. Nella visita pastorale del 1565, il vescovo monsignore Domenico Bollani dava notizia di tre altari, il maggiore, quello del Santissimo Sacramento e un altro dedicato a San Rocco e ordinava che il presbiterio venisse ornato con affreschi. Negli atti della visita pastorale del 1580, San Carlo Borromeo la descri
XVI – Dovette poi essere stata ricostruita tra il XVI e XVII secolo e arricchita di un campanile, se visitandola il 6 maggio 1612, il vescovo Giorgi disponeva che si costruisse la sacrestia, che il battistero venisse adornato di un immagine del Battesimo di Gesù, ed il cimitero cinto di un muro. Negli anni seguenti la chiesa risultò ben tenuta, dato che i vescovi Morosini (1651) e Ottoboni (qualche anno dopo) annotarono nulla di rilevante.
XVII – Dagli atti della visita del vescovo Gradenigo del 1685 si apprende che, dal febbraio 1643, i padri domenicani avevano eretto l’altare dedicato alla Madonna del Rosario.
XVIII – La cantoria settecentesca in legno venne rifatta con doratura in zecchino da Gianni Trainini.
XIX – L’organo venne ricostruito nella prima metà del XIX secolo dal bergamasco Egidio Sgritta, riparato nel 1938 da Guido Nazzari di Brescia e recuperato poi nel 1984.
XIX – Nel 1893 venne eretto un nuovo campanile, arricchito da un nuovo concerto di campane.
XX – A inizi del XX secolo ono stati eseguiti lavori per il restauro della chiesa. E’ stata consacrata il 23 giugno 1901, essendo parroco don Cesare Manenti.