L’edificio si presenta a tre navate a cui sono aggregati ad est un coro rettangolare ed un’abside semicircolare con calotta emisferica. Le pareti laterali delle navate minori risultano sfondate da sei cappelle (due per lato) e sono concluse ad est da altre due cappelle (della Madonna del Carmine e dell’Annunciazione) coperte da cupole.
Le navate minori sono coperte da volte a crociera. Le cappelle di destra sono dedicate rispettivamente a San Giovanni Battista, a San Giuseppe e a San Francesco; quelle di sinistra alla Crocifissione, al Sacro Cuore e a San Giorgio.
La navata maggiore è coperta da una volta a botte divisa in campate da archi traversi con lunette di penetrazione; l’intera superficie appare affrescata. Il presbiterio è cinto da balaustre marmoree ed ha pareti coperte da stucchi dorati e pitture: nel semicatino campeggia l’Assunzione di Gesù Cristo; nelle pareti sono raffigurate le Storie di San Giorgio.
La facciata a salienti è modulata, nel corpo centrale, da un doppio ordine di paraste sopra le quali si imposta un timpano triangolare decorato a rilievo da una corona di alloro. Nello spazio inferiore tripartito, si apre il portale coronato da lunetta, ai cui lati si dispongono, con rispondenza simmetrica, due testine alate; al di sopra della trabeazione ben rilevata, il secondo ordine ripropone analoga partitura spaziale, animata, al centro, da una specchiatura di sagoma mistilinea che include l’affresco di S. Giorgio e il drago, ai lati, da luci lobate. I corpi laterali, nei quali si aprono rispettivamente gli ingressi architravati e i sovrapposti vuoti, sono affiancati dai volumi delle cappelle laterali, celati alla vista, sul lato destro, dalla preesistente torre campanaria; scompartita da specchiature quadrangolari, rinsaldata ai lati da lesene, conclusa superiormente da una cella coronata da copertura cupoliforme, quest’ultima reca traccia, sul lato di levante, di un’apertura ogivale tamponata, che ne segnala l’altezza originaria. Il corpo di fabbrica si raccorda all’emiciclo absidale in muratura rustica, nel quale si aprono due alte monofore.
1115 – Le prime notizie sull’esistenza della Pieve di S. Giorgio, risalgono ad un documento del 1115, si trattava di un edifico piccolo, dalla struttura a capanna e dagli evidenti segni del tempo.
Nessuno sapeva dire quando e da chi fosse stata fondata, ma tutti riconoscevano che i padroni anche di questa chiesa, che sorgeva isolata fuori dall’abitato, erano i De Villa, signori di Villanterio.
1262 – Un antico atto notarile risalente al 1262, poi trascritto nel secolo successivo in copia autentica, è di grande importanza perché reca la più antica descrizione dei confini della curia e la descrizione dei beni della pieve.
1400 – Nel XV secolo avviene la fondazione nell’abitato di Villanterio della chiesa di San Giacomo in sostituzione dell’antica pieve di San Giorgio, ormai in rovina. La visita pastorale del 1460 registrò che l’antica pieve di San Giorgio benchè non sconsacrata, era definitivamente chiusa.
1450 – Il 18 settembre 1460 il vicario del Vescovo di Pavia giunse a Villanterio per una visita pastorale. Visitò l’antica Pieve di San Giorgio rilevando che essa non sorgeva nella terra di Villanterio, ma fuori e che era ormai diroccata. La cura d’anime veniva esercitata dall’arciprete presso la cappella di S. Giacomo che si trovava all’interno dell’abitato.
A quell’epoca San giorgio era in stato di abbandono.
1460 – L’edificio aveva orientamento liturgico, con l’abside rivolto a levante. Si disponeva parallela alla via per Borghetto. Consisteva in un corpo principale comprendente il presbiterio e la navata. La volta copriva il primo e si prolungava sulla navata per circa cinque metri in direzione della porta di ingresso: il resto era sotto le tegole. L’edificio era di dimensioni
contenute, tantè vero che già alla fine del 500 risulterà insufficiente al centinaio di famiglie della parrocchia.
1595 – A seguito della visita pastorale del 1595 si diede inizio alla costruzione della nuova Chiesa di S. Giorgio cambiando l’orientamento dell’edificio sull’asse nord-sud. Questo cambiamento consentiva di usufruire ancora del presbiterio della primitiva Chiesa, per gli anni necessari alla nuova costruzione. Il campanile venne mantenuto ed è tutto ciò che rimane
di S. Giacomo; per permettere l’ingresso diretto dall’esterno il campanile venne adattato alla nuova chiesa murandone la porta originale a nord e aprendone una nuova ad ovest sul sagrato.
1842 – La Chiesa di S. Giorgio, dopo la secondo metà dell’ottocento, è stata oggetto di numerosi lavori di ampliamento con la costruzione delle cappelle laterali e del presbiterio. Infatti, prima del 1842 non c’erano le cappelle laterali e gli altari perciò erano collocati lungo le pareti delle navi laterali del tempio rendendo difficoltoso l’accesso ai fedeli. In quell’anno il
Comune fece costruire a proprie spese, le cappelle nella navata destra. Negli anni 1856-57 vennero eseguite quelle della navata sinistra. Nel 1856 fu realizzata la volta del presbiterio. In quegli anni il pittore pavese Paolo Barbotti esegue i dipinti che si trovano in facciata,
nel presbiterio e nella navata maggiore.
2009 – Restauro e consolidamento statico della copertura, delle strutture murarie.
Nome operatore: Damiani Costruzioni, Villanterio
Lavori resi possibili con i contributi Cei.
2010 – Sistemazione del Campanile, della facciata principale esterna della Chiesa restauro delle pitture di Paolo Barbotti (pittore pavese – 1821/1867 – ) che decorano la facciata della Chiesa.
Nome operatore: Aurora Restauri, Pavia