La basilica dei Santi Gervasio e Protasio ha origini molto antiche, paleocristiane. Resti di età paleocristiana sono stati individuati da Panazza nei lati nord e ovest del primo e secondo ordine del campanile romanico che Arslan colloca intorno al 1050.
Sul lato nord della chiesa si conservano ancora antiche tracce romaniche. Dell’età tardo rinascimentale soppravvive la decorazione a grottesche di un vano alla destra dell’attuale facciata, probabilmente l’antica sagrestia del cinquecento.
La facciata, dotata di un portico, viene intonacata solo nella parte inferiore, la parte superiore più arretrata è lasciata in muratura e presenta un’ampia apertura centrale e nicchie laterali coronata da un elegante timpano. Al suo interno la chiesa presenta un’aula unica con copertura a volta a botte e tre cappelle per lato.
IV – Secondo la tradizione si tratterebbe della più antica chiesa di Pavia, eretta, in età paleocristiana, in un’area cimiteriale, da San Siro evangelizzatore e protovescovo della città.
XIII – Nel XIII secolo risultano a San Gervasio e Protasio i benedettini cassinesi ai quali si deve una ricostruzione in forme romaniche.
1712 – Con i padri Francescani del Terzo Ordine tra il 1712 e il 1718 avviene una ricostruzione radicale della chiesa con il ribaltamento dell’orientamento della chiesa stessa. Questo comporta purtroppo la perdita della facciata romanica per lasciar spazio all’attuale abside ed al lato opposto la cancellazione dell’abside antica con l’attigua sagrestia a favore del nuovo prospetto.
1999 – Con i contributi Cei è stato realizzato il consolidamento strutturale dell’intera chiesa.
2001 – A partire dal 2001 è stato intrapreso un progetto globale di conservazione e restauro della chiesa. Sono stati pianificati lavori che hanno interessato la superficie esterna della chiesa, la facciata, la sagrestia, e alcune cappelle. Tutt’ora sono in corso interventi di restauro che riguardano le cappelle della chiesa.