Santuario della Beata Vergine Maria delle Grazie (Pavia)

Diocesi di Pavia - chiesa parrocchiale - Lombardia

Pavia - Viale Partigiani 103 - PV - 27100

Le informazioni riportate, in tutto o in parte, sono riprese da BeWeb, la banca dati dell’Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto della CEI , implementata dalle diocesi e dagli istituti culturali che hanno concluso il rilevamento e la descrizione del patrimonio sul proprio territorio. Quanto pubblicato è da intendersi work in progress e pertanto non esente da eventuali suggerimenti per essere migliorato e reso più efficace.

1578 – Fuori dalla Porta di Santa Giustina dopo il contagio del 1577 era stata eretta (1578) una cappella dedicata alla Madonna. Si trattava di una piccola cappella che al di fuori aveva un’immagine di San Sebastiano martire e di San Rocco. Qui nel 1609 il 25 marzo Agostino Rattazzi, un bambino paralizzato dalla nascita si rivolge alla Vergine e viene guarito miracolosamente. Da questo episodio deriva la volontà del vescovo Mons. Giovanni Battista Biglia di costruire un santuario mariano.
1609 – In un documento storico si dice che il disegno della chiesa venne eseguito dall’architetto da Candia, ma fu poi riformato da Giovanni Battista Tassinari pittore e architetto nel 1609.

1609 – Il 5 agosto 1609 il vescovo Biglia pone la prima pietra per la nuova chiesa. Nel giro di pochi anni la costruzione è quasi completata e per la sua collocazioni esterna alle mura della città, viene definita “la Madonna di fuori”. La chiesa viene officiata per circa un decennio dal clero diocesano e contiene l’affresco con la Madonna miracolosa in un altare appositamente predisposto.
1618 – Nel 1618 il vescovo Fabrizio Landriani affida la chiesa ai Carmelitani Scalzi, che, a partire dal 1627, provvedono alla costruzione del convento. Da loro verrà dedicata una cappella a Santa Teresa d’Avila, la mistica carmelitana a cui si deve la riforma dell’Ordine. Questa presenza consoliderà la denominazione popolare di chiesa di Santa Teresa.
1748 – Solo nel 1748 si completa il campanile.
1749 – Nel 1749 «si fecero tutti di nuovo li quattro finestroni del coro [¿] e le quattro finestre sopra la cornice del medesimo coro, con le due che sono al Lavatore della Sacristia».


1799 – In seguito alle soppressioni, nel 1799, i Carmelitani vengono allontanati. In seguito anche la chiesa viene chiusa e destinata ad altri usi in vista, forse di una demolizione.
1823 – Nel 1823 il vescovo Luigi Tosi la riacquista dal demanio e nel 1824 la riapre al culto. Una gran parte degli arredi e degli oggetti di culto è andata perduta e viene sostituita con altri arredi.
1897 – Il vescovo Agostino Riboldi la affida ai Salesiani nel 1897. Il passaggio comporta l’inserimento di una diversa tradizione religiosa. Nel 1942 il santuario diventa parrocchia.
1945 – Nel corso del novecento si prende in considerazione la possibilità di provvedere al completamento della facciata. Nel 1945 l’architetto Emilio Carlo Aschieri mette a punto un bel progetto che rimarrà sulla carta.

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