Progettato dall’ingegnere Giuseppe Invitti, il complesso di S. Rita comprendente il convento ed il santuario venne edificato a partire dal 1940: il disegno originario comprendeva anche un campanile sul lato orientale, mai realizzato.
La chiesa con pianta a croce latina si articola in tre navate e presenta orientamento sud-est/nord-ovest. Arretrato rispetto a via Tobagi su cui affaccia, l’edificio è leggermente rialzato rispetto alla quota stradale e presenta una facciata caratterizzata da un grande arco centrale che ospita il portone in bronzo dell’ingresso principale: la cornice in pietra e il mosaico che decora all’esterno la lunetta, vengono riproposti anche in corrispondenza dei due accessi secondari alle navate laterali.
Il fronte principale della chiesa presenta la fascia centrale rivestita in ceppo di Grè -così come la parte sommitale- e le due laterali in mattoni faccia a vista, intervallate da due fasce marcapiano.
L’interno è caratterizzato dal contrasto tra le ampie superfici intonacate e quelle rivestite dai mosaici disegnati da padre Leo Coppens che decorano le cappelle laterali -due per ciascun fianco-, il presbiterio e l’abside; pilastri ed archi rivestiti in mattoni faccia a vista ritmano lo spazio interno andando a delimitare e a definire ciascuna superficie.
A quota inferiore è presente un cripta realizzata negli anni settanta dove viene venerata la reliquia di S. Rita.
1940 – Su progetto dell’ingegnere Giuseppe Invitti, nel 1940 iniziarono i lavori di costruzione dell’intero complesso, che si protrassero fino al 1952.
1952 – La facciata venne completata con la posa dei mosaici nelle lunette, opera di G.B. Salerno.
1998 – Nel 1998 venne sostituito il portone dell’ingresso principale con l’attuale in bronzo, opera di padre Stefano Pigini.