La Settecentesca chiesa di Santa Maria Maddalena è la chiesa parrocchiale dell’omonima parrocchia posta nella zona nord del centro storico della città di Lodi. Si trova inserita in un sistema viario che ricalca in buona parte quello originario, allineato alla riva destra del fiume Adda. L’Ottencentesca facciata svetta imponente e scenografica in fondo alla via Maddalena, contrastando in maniera evidente con il contesto, costituito da basse abitazioni si 2-3 piani fuori terra. Gli immobili, complessivamente, sono costituiti dal fabbricato principale della chiesa, comprendente all’interno anche quello che rimane della chiesa romanica, la sagrestia, le case parrocchiali, l’oratorio ed i relativi spazi cortilizi aperti. L’accesso alla chiesa avviene attraverso un piccolo slargo posto al termine di via Maddalena dal quale, salendo due gradini, si varca il grande portone centrale della facciata, oppure si accede per mezzo dei due simmetrici ingressi laterali.
1100 – Il primo edificio sacro costruito sul luogo dove oggi sorge la chiesa della Maddalena è un’antica costruzione romanica risalente al XII secolo. E’ molto probabile, infatti, che il quartiere dove sorge questa chiesa sia il più antico della città e quindi, esistente fin dall’epoca della fondazione della nuova Lodi, avvenuta nel 1158. Questa chiesa romanica, a tre navate e orientata secondo il canonico asse est-ovest, pur essendo inglobata nell’attuale costruzione è ancora oggi ben riconoscibile.
1500 – Nel XVI secolo fu costruita la casa canonica, addossandola al lato nord della chiesa romanica in modo ininterrotto fino all’angolo dell’attuale via Indipendenza. Quest’opera fu voluta dal parroco don Paolo Dunieri, che si prodigò moltissimo per ridare dignità all’edificio, trovato in stato precario e quasi in abbandono nonostante fosse già viva la devozione popolare verso il Santissimo Crocifisso.
1600 – Nel 1616 il parroco don Giovanni Antonio Gavardi diede inizio alla costruzione di un oratorio per la scuola della Dottrina Cristiana addossato alla parete della facciata ovest della chiesa, che nel tempo aveva perso la funzione di accesso principale in favore di un altro a sud. Tra il 1632 e il 1672 il parroco don Giovan Battista Cesareo fece ulteriori abbellimenti e ampliamenti, costruendo due cappelle laterali e decorando la zona absidale. Nel 1684 iniziò la costruzione della volta a crociera che doveva sorreggere la nuova lanterna che circa due anni dopo fu ultimata.
1700 – Aumentata la devozione al Santissimo Crocifisso nel XVIII secolo si decise di costruire la nuova chiesa: venne utilizzata la piazzetta adiacente al lato meridionale della chiesa esistente che, in poco tempo, si rivelò insufficiente ad ospitare la nuova chiesa, il cui progetto era maestoso. Fu quindi utilizzata anche una vicina strada. Il progetto fu redatto dal lodigiano ing.Tommaso Bovio: rispetto alla chiesa antica, che sarebbe rimasta a fianco, la nuova aveva un orientamento opposto poiché, per rispondere alle esigenze funzionali nonchè scenografiche, il nuovo edificio doveva essere allineato con l’asse dell’attuale via Maddalena.
Nel 1725 si decise di edificare anche una nuova sagrestia e contemporaneamente di demolire una porzione antica della chiesa romanica comprendente la cappella della passione con l’annessa piccola sagrestia.
Nel 1733 si completò la copertura della nuova chiesa: nel 1743 furono invece terminate le volte e la nuova chiesa fu consacrata.
1700 – Nel 1741 iniziarono i lavori della nuova sagrestia su progetto di Giovanni Antonio Veneroni. Nel 1750 si realizzò lo slargo che diede origine alla piazzetta principale della chiesa, mentre dal 1751 al 1778 venne eretta la nuova torre campanaria.
1800 – Risalgono alla seconda metà dell’800 la realizzazione della nicchia che ancora oggi custodisce il Santissimo Crocifisso (1841) e la facciata della chiesa, realizzata nel 1888 in stile barocchetto lombardo. Nel 1894 venne rifatta la pavimentazione in cotto della chiesa.
1900 – Nel secondo dopoguerra, visti i gravi problemi statici delle volte, la copertura dovette subire importanti lavori di consolidamento che ebbero avvio nel 1950 e terminarono nel 1955 e riguardarono la completa sostituzione delle originarie capriate lignee con una nuova struttura portante formata da una grande trave di correa in calcestruzzo armato disposta lungo tutto il perimetro dell’edificio poggiante direttamente sulla muratura portante in mattoni pieni. Sulla correa sono state fissate le capriate sia le capriate reticolari, sempre in c.a., sia le enormi capriate metalliche. Il manto di copertura fu rifatto nel 1995. La facciata principale è stata oggetto di lavori manutentivi nel 1985.
2000 – Nel 2019 è stato nuovamente rifatto il manto di copertura.