La chiesa fa parte del complesso monastico di S. Nicola di Bari, che comprende oltre alla chiesa stessa, due grandi chiostri ed una serie di edifici di servizio utilizzati un tempo per le conduzioni dei fondi agricoli. La chiesa, orientata verso est, è anticipata da un grande sagrato rettangolare dotato di alberature d’alto fusto, e presenta un impianto a capanna: la facciata è caratterizzata da un protiro quadrangolare sorretto da colonnine marmoree, che ripara l’accesso principale della chiesa, mentre nella parte alta vi è una finestra mistiliena; a coronamento vi è una semplice decorazione ad archetti lungo il cornicione a due spioventi. L’interno è ad aula unica, interamente affrescata con copertura voltata a vela, anch’essa affrescata. A sinistra si trovano le cappelle laterali riccamente adorne e decorate, mentre il presbiterio, di grandi dimensioni, è rialzato e quadrangolare, dotato di cantorie di cui quella a destra contenente l’organo, e termina in un coro completamente affrescato, caratterizzato da un fondale absidale piano, dotato di una finestra mistiliena in sommità. Prossimi alla chiesa si trovano la sacrestia, alcuni locali di servizio che la connetto ai chiostri adiacenti, ed il campanile.
X – Vi era anticamente un piccolo monastero cluniacense con annessa abbazia risalente fin dal X secolo.
XIV – Nel XIV secolo l’abbazia subisce un repentino declino per il dilagare del decadimento dello spirito religioso e per malgoverno del commendatario Caprioli, il qule era tenuto ad amministrarne i bene.
1446 – In Virtù della situazione di decadimento in cui si trovava il monastero, il Papa conferì il possesso del priorato di Rodengo agli Olivetani a partire dal 14 luglio 1446.
1797 – La congregazione degli Olivetani viene espropriata del Priorato di Rodengo in favore del Demanio il 2 settembre 1797.
1969 – Dal 2 giugno 1969 ritornano ad utilizzare l’abbazia gli Olivetani e con essa la chiesa.
XVI – Tra il XVI ed il XVII secolo operarono nel monastero, secondo le antiche usanze benedettine, i massimi esponenti artistici del Bresciano, tra cui il Foppa, il Romanino, ilMoretto, il Gambara ed il Cossali.
XV – Viene realizzato il portale della facciata in pietra simona nel XV secolo.
XVIII – Viene relaizzato l’apparato decorativo della chiesa negli anni Trenta del XVIII secolo, ad opera di artisti provenienti dall’area milanese, tra cui Giovan Battista Sassi, Giacomo Lecchi e Giuseppe Castellini.
1668 – L’altare maggiore della chiesa è stato realizzato nel 1668 ad opera di Paolo Sambinelli detto il Puegnago.
1979 – La chiesa ed il complesso monastico vengono interamente restaurati nel 1979.
1982 – Viene restaurato il coro ad opera del Gandini nel 1982, in particolare nella parte verso la sacrestia.