la chiesa di di Santo Stefano fa parte del complesso di San Michele, il centro storico e religioso che per lungo tempo ha costituito il riferimento per le Comunità di Torre de’ Busi. L’intero complesso,nel corso dei secoli, ha subito continue trasformazioni. Nel basso Medioevo, doveva qui sorgere un fortilizio signorile, probabilmente il Castrum de la Bretta e la chiesa di S. Stefano doveva esserne la chiesetta privata, forse inizialmente dedicata a San Michele. Costruita sopra un costone roccioso la piccola chiesa , orientata secondo il criterio tradizionale liturgico ed anticipata dal piccolo sagrato delimitato a valle da un basso muro in pietra, presenta il fronte principale intonacato. Centralmente è posto il portale g’ingresso in pietra arenaria rialzato di tre gradini rispetto al sagrato, affiancano l’ingresso due finestre rettangolari anch’esse con contorno in pietra e dotate di inferriate. Sopra il portale d’ingresso, entro sfondato ad arco, sono presenti tre finestre con vetri colorati. Internamente, la chiesa si presenta suddivisa in tre ambienti con sviluppo longitudinale e coperti da volta. Sulle pareti sono presenti resti di affreschi del XIV e XV secolo
XIII – costruzione della primitivo edificio sacro. In luogo sorgeva un fortilizio signorile, probabilmente il Castrum de la Bretta e S. Stefano doveva esserne la chiesetta privata, forse inizialmente dedicata a San Michele
XV – ampliamento della chiesa con l’aggiunta dell’attuale prima stanza
XV – la chiesa, probabilmente in contemporanea alla costruzione della più grande Chiesa, a cui passa la dedicazione a San Michele, viene convertita in Oratorio; diventando infatti la sede delle Confraternite del SS. Sacramento e del Rosario e luogo di sepoltura dei loro iscritti
XVII – diversi interventi compromisero l’apparato decorativo che ricopriva interamente le pareti. Questo venne coperte con la calce, come misura igienica contro l’ epidemia della peste seicentesca. Poi, in epoche diverse, si aggiunse ad est una stanzetta ad uso del cappellano e, nella prima stanza, si realizzò una nuova soffittatura con volte sostenute da lesene appoggiate alle pareti
1610 – durante la sua visita pastorale, il cardinale di Milano Federico Borromeo vi proibì la celebrazione della messa, imponendo che l’edificio, ormai del tutto inadeguato a funzioni religiose, fosse trasformato in casa del cappellano
XIX – con la soppressione delle Confraternite, la chiesa non è più utilizzato a scopi liturgici, fino ad essere adibita, prima a magazzino, poi, con ulteriori interventi a danno delle pareti interne, ad abitazione contadina
1992 – la chiesa, ormai in stato di abbandono e decadimento viene completamente restaurata riportandoi alla luce numerosi affreschi collocabili nel periodo compreso tra il XlV e il XV secolo