Il Santuario di Santa Maria della Misericordia, conosciuto anche come la Madonna di Bovegno, si erge maestoso a circa 750 metri sul livello del mare nel comune di Pezzaze (BS), dominando il versante della montagna che conduce al paese di Bovegno, in Alta Val Trompia. Nonostante la sua collocazione geografica nel territorio di Pezzaze, la giurisdizione ecclesiastica compete alla parrocchia della pieve di Bovegno. Questo luogo sacro è forse il più celebre della valle, intriso di storia, arte e profonda devozione mariana.
La sua origine è legata all’apparizione della Beata Vergine Maria avvenuta il 22 maggio 1527 a una giovane del luogo, Maria Amadini, di soli 22 anni. Orfana e proveniente da una famiglia povera, Maria si prendeva cura dei suoi due fratelli minori, uno dei quali gravemente malato, afflitto da piaghe ripugnanti. La storia narra che, qualche giorno prima, il 14 o 15 maggio, mentre raccoglieva legna per poter ottenere del pane in cambio, Maria scoprì delle monete d’argento puro. Questo evento straordinario fu interpretato come un segno divino, poiché, nonostante molti cercassero nel luogo del ritrovamento, nessun altro tesoro fu rinvenuto. Otto giorni dopo, mentre Maria si era recata sul Colle della Croce di Savenone per recitare il Rosario e ringraziare la Madonna, udì una voce chiamarla per nome e, alzando gli occhi, vide apparire una bellissima Signora vestita di bianco, irradiante splendore. La Vergine si presentò come la Madonna della quale Maria era tanto devota e le affidò un importante messaggio da comunicare al popolo: il suo Figlio aveva preparato un castigo per la terra, ma lei, intercedendo, era riuscita a ottenere la sua remissione. La Madonna chiese che tutti digiunassero a pane e acqua per tre sabati e facessero penitenza per i loro peccati. Richiese inoltre che in quel luogo venisse eretto un santuario, promettendo guarigione a coloro che avessero contribuito alla sua costruzione.
La notizia dell’apparizione suscitò un’immensa impressione nella popolazione, tanto che, in breve tempo, fu decisa la costruzione del santuario, affidata all’architetto Agostino Castelli. Già nel 1533, a pochi anni dall’evento, il santuario ricevette la concessione di indulgenze, testimoniando la rapida crescita della devozione e dei pellegrinaggi. Per far fronte alle esigenze dei fedeli, fu persino autorizzata la costruzione di un’osteria e l’uso di un altare portatile per le celebrazioni in attesa del completamento della chiesa. La prima fase di costruzione fu ultimata nel 1533.
Dal punto di vista architettonico, il santuario presenta una pianta centrale che richiama il santuario di Tirano, con una cupola ottagonale impostata su un alto tiburio. L’edificio si sviluppa secondo uno schema a croce latina con transetto inscritto. La navata centrale, a unica campata quadrangolare, è coperta da una volta a botte e affiancata da due navate laterali. La facciata, ricostruita nel Settecento, è preceduta da un ampio sagrato, affiancato sul lato destro da un arioso porticato con archi a tutto sesto. In una nicchia centrale della facciata si trova una notevole scultura seicentesca raffigurante la Madonna della Misericordia, opera dello scultore Antonio Carra il Vecchio da Lugano, collocata nel 1617. Il campanile, ultimato nel 1582, si conclude con una elegante cipolla di sensibilità barocca, rivestita in rame e recentemente restaurata.
L’interno del santuario è riccamente decorato in gusto neobarocco, realizzato nel 1948 dal pittore bresciano Vittorio Trainini. Le volte del transetto sono ornate da medaglioni settecenteschi, mentre il presbiterio conserva una decorazione seicentesca. Nella lunetta sopra l’altare maggiore spicca un affresco raffigurante gli Apostoli attorno al sepolcro vuoto di Maria. Il santuario custodisce importanti tele del Cinquecento, Seicento e Settecento, opera di artisti quali Francesco Richino, Tommaso Bona, Francesco Giugno (o Zugno), Giovanni Antonio Italiani e Stefano Geroldi. L’altare maggiore è impreziosito da una pala dipinta da Antonio Gandino nel 1610.
La devozione alla Madonna della Misericordia fu mantenuta viva anche grazie all’attività di una scuola o confraternita con sede presso il santuario, che raccoglieva offerte, celebrava le festività e compiva opere di assistenza e carità cristiana. Il percorso per giungere al santuario è arricchito da santelle, alcune dedicate alla Vergine, altre che evocano la miracolosa apparizione.
Un elemento di curiosità è legato alle presunte gelosie tra i comuni confinanti di Bovegno e Pezzaze riguardo al luogo esatto dell’apparizione e al paese favorito dalla Madonna. Si narra che una statua lignea della Vergine, realizzata poco dopo l’evento, venisse ritrovata girata in diverse direzioni, quasi a indicare di volta in volta su quale paese ponesse la sua benedizione.
Il santuario è stato recentemente restaurato grazie all’iniziativa dell’arciprete Giuseppe Savio
- 22 maggio 1527: Apparizione della Beata Vergine Maria a Maria Amadini sul Colle della Croce di Savenone.
- Giugno 1527: Raccolti oltre duemila ducati per la costruzione della chiesa.
- 1527: Concessione per l’uso di un altare portatile per le celebrazioni.
- 8 luglio 1527: Autorizzazione per la costruzione di un’osteria per i pellegrini.
- Circa 1527: Inizio dei lavori di costruzione del santuario.
- 1533: Concessione di indulgenze. Ultimazione della prima fase di costruzione del santuario.
- 1580 (e fino al 1634): Secondo annotazioni contabili, il santuario era ancora privo di campanile, adiacenze e copertura.
- 1582: Ultimazione del campanile.
- 1610: Antonio Gandino dipinge la pala dell’altare maggiore.
- 1617: Collocazione della scultura della Madonna della Misericordia di Antonio Carra il Vecchio sulla facciata.
- 1683: Datazione dell’affresco di Giovanni Antonio Italiani sopra l’altare maggiore.
- 1948: Vittorio Trainini realizza le decorazioni pittoriche neobarocche all’interno della chiesa.
ORARI APERTURA E MESSE
APERTURA: Tutti i giorni dalle 9 alle 18
Messe nei Festivi: ore 9
I responsabili dei gruppi possono concordare orari per le S. Messe e per le Confessioni