L’edificio ha un’architettura compatta, un unico blocco, assimilabile esternamente ad un prisma derivante dalla pianta esagonale dell’edificio sacro, controbilanciato dalla cappella del SS. Sacramento, a pianta pentagonale, utilizzata come cappella feriale, disposta trasversalmente rispetto all’asse principale.
Al suo interno lo spazio sacro occupa una sola parte dell’ampio complesso che accoglie l’abitazione del parroco e altri locali parrocchiali.
L’unico elemento che emerge dalla struttura architettonica esterna è il campanile: una semplice torretta collocata al vertice di un angolo del prisma coincidente con la casa parrocchiale.
Il manufatto architettonico è chiuso all’interno di un recinto con antistante giardino.
In corrispondenza di uno dei vertici del prisma, che è leggermente rialzato rispetto ai restanti volumi, si apre l’ingresso della chiesa, con un atrio a pilastri chiuso da vetrate.
Il volume architettonico è interamente rivestito da metallo brunito e caratterizzato in sommità da una croce anch’essa in metallo, che indica l’ingresso.
Dall’atrio si accede direttamente all’aula assembleare ad unica navata rettangolare, sormontata da una balconata che ne caratterizza i lati.
La balconata sul lato destro è schermata da elementi architettonici in cemento che hanno la funzione di modulare la luce proveniente dall’esterno e di migliorare l’acustica dell’aula.
Lungo il lato sinistro dell’aula trovano spazio una piccola cappella commemorativa, due vani di piccole dimensioni delimitati da pilastri strutturali, e un’ampia cappella utilizzata per le funzioni feriali, con una copertura piana su tre grandi travi in cemento, chiusa da una parete vetrata.
L’ingresso della cappella feriale è sottolineato anche dalla presenza della vetrata, posta alla sommità dell’accesso.
Tutte le pareti sono tinteggiate di bianco.
La copertura dell’aula è asimmetrica a doppio spiovente, leggermente declinante verso l’interno, tinteggiata di colore bruno-rossastro e maschera con il suo andamento il lucernario collocato al di sopra del presbiterio.
L’area presbiterale geometricamente caratterizzata dal vertice del prisma, che forma la zona absidale, ha le pareti completamente rivestite in legno ed è sopraelevata rispetto alla navata.
L’altare è posto al centro del presbiterio, è sormontato da pilastri inclinati che formano le nervature di un triangolo vuoto, questi oltre ad assolvere ad una funzione strutturale per la copertura, richiamano la forma della tenda che il progettista ha voluto sottolineare nell’architettura dell’edificio sacro.
La mensa altro non è che una mensola ed è collocata all’interno della struttura architettonica triangolare a cui è appesa al centro una croce metallica.
A destra dell’altare è collocato il fonte battesimale: illuminato da una grande vetrata che rappresenta Cristo Risorto, opera dell’artista Domenico Spagarino.
La vasca battesimale composta da lastre di marmo nero e bianco raccoglie l’acqua che sgorga da una roccia: un geode di ametista.
1963 – La Parrocchia della Madonna della Misericordia nasce e si sviluppa tra il 1963 e il 1965, grazie all’iniziativa del Prevosto Mons. Giuseppe Re Dionigi, che ne fu promotore e finanziatore con i fedeli della comunità di Bresso. La necessità di un nuovo edificio di culto è da attribuirsi all’espansione demografica che caratterizza anche la città di Bresso come altre realtà del nord Italia di quegli anni. L’area per la costruzione della Chiesa venne individuata nel quartiere “corea”, della città di Bresso così denominato poiché vi risiedevano prevalentemente famiglie di immigrati giunte al nord Italia per trovare un’occupazione professionale. La chiesa venne realizzata su progetto dell’architetto milanese Ferruccio Cerutti.