La chiesa di Santa Maria Assunta in Bestazzo si trova all’ingresso del borgo, vicino al sedime che anticamente ospitava il cimitero parrocchiale.
Molto caratteristico il campanile, a pianta quadrangolare e collocato sul lato settentrionale, che si eleva su cinque piani oltre alla cella campanaria ed è il più alto della zona.
All’interno la struttura è costituita da un’unica grande navata della dimensione di circa 16m x 8m, coperta da un soffitto a cassettoni, che termina con il presbiterio voltato a botte e l’abside maggiore con andamento poligonale. Sull’invaso centrale si affacciano piccole cappelle laterali.
La facciata a salienti, in pietra e intonaco, presenta forme neoromaniche e risale con ogni probabilità ai decenni a cavallo tra XIX e XX secolo.
Le falde del tetto sono coronate da frange continue di archetti pensili.
La facciata non corrisponde alla conformazione interna della chiesa, in quanto finge una configurazione a tre navate che non trova invece attuazione.
Al centro della facciata vi è una trifora cieca, fiancheggiata da aperture a oculo.
Entrando nell’edificio, sul lato sinistro, si trova la cappella del Battistero a pianta quadrangolare voltata a botte.
Accanto vie è un locale di servizio, al quale si accede dalla successiva cappella dedicata alla Vergine.
Questo locale ha una semplice conformazione quadrata con volta a crociera ed è sopraelevato rispetto al piano di calpestio della cappella.
Dalla cappella della Vergine si passa anche al locale dell’antisacrestia, dove una ripida scala lignea permette l’accesso al pulpito, affacciato sulla navata centrale.
Da questo locale una seconda porta conduce alla chiesa e una terza consente di raggiungere la Sacrestia.
Sul lato destro dell’edificio invece, si affaccia la cappella dedicata a San Giuseppe.
A terminazione della navata è ubicato il presbiterio, sopraelevato rispetto allo spazio riservato ai fedeli da due gradini in marmo rosa.
L’ingresso al presbiterio è sottolineato architettonicamente da una grande arcata trionfale a tutto sesto leggermente ribassato, che poggia sui muri laterali, affrescati come se fossero pilastri.
Alle spalle dell’altare maggiore, ubicato nell’abside trova spazio il coro ligneo.
900 – Il primo documento storico che attesta la presenza dell’abitato di Bestazzo è dell’anno 900, quando in un giudizio del tribunale di Milano veniva citato il luogo del vicus Blestatium. Inoltre, in una pergamena del 988 viene citato un tale Valdeverto “de loco Blestacio”. Il toponimo è indicato nuovamente nel 1196 nel testamento dell’arcivescovo di Milano Oberto da Terzago, che lasciò un legato con l’obbligo di celebrare annualmente nel Duomo una messa funebre con le rendite dei suoi beni “de Bestacio”. La dicitura di “locho de Bestazo” si ritrova poi nel 1346, quando il piccolo borgo viene compreso nella pieve di Corbetta. Nel borgo di “Bestatio”, già nel XIII secolo, Goffredo da Bussero annota nel “Liber Notitiae Sanctorum Mediolani” la presenza di una “Ecclesia Sanctae Mariae”, appartenente all’antica pieve di Corbetta.
1585 – L’attuale chiesa di Bestazzo venne eretta a partire dal 1585 circa, poichè nel giugno 1586 il cardinale Gaspare Visconti, in visita pastorale, trovò l’edificio ancora in costruzione: erano state completate la sacrestia e l’abside mentre le mura della navata erano ancora in corso di edificazione. Nel 1592 la fabbrica era conclusa, con la cappella maggiore dipinta ad affresco.
1947 – Tra il 1947 e il 1948, il parroco don Arturo Gerosa provvedeva alla decorazione della chiesa ad opera del pittore Natale Penati da Milano.
1973 – Nel 1973 venne rifatto il tetto in rame della chiesa e la sistemazione dell’impianto elettronico delle cinque campane del campanile.
1985 – Nel 1985 i dipinti vennero ritoccati, senza tuttavia procedere ad un adeguato intervento di restauro.