La piccola chiesa presenta una facciata a capanna, semplicemente intonacata, con una porta d’ingresso in legno con chiodi decorativi e nell’ordine superiore una finestra ad oculo. Sulla facciata laterale ad occidente si trova una finestrella circolare di tipico gusto gotico contornata da conci in pietra e su quella meridionale una monofora gotica. Il campanile a vela in pietra a vista si trova sopra la navata e regge una campana. La navatella, a pianta ottagonale irregolare, è coperta da una cupola su pennacchi. Internamente, sulla parete sinistra è una cornice contenente un Crocifisso seicentesco, su quella destra si trova un grande rilievo in tiglio che rappresenta Maria Regina della Pace. Intorno sono le lapidi con i nomi dei caduti e dispersi in guerra. La zona absidale di forma quadrangolare è pavimentata in marmo bianco e rosso e coperta da una volta a botte con unghie decorate. Il presbiterio ospita nella lunetta di fondo l’affresco con “S. Carlo che comunica gli appestati”, tutte le aperture verso settentrione sono tamponate. L’altare maggiore è in marmi policromi, senza il tabernacolo; la mensa è retta da quattro colonnine e sopraelevata di un gradino dal presbiterio. L’elemento di maggiore interesse artistico è il polittico che funge da pala d’altare, opera ad olio su tavola firmata da frate Stefano da Pianello e datata 21 aprile 1523.
XV – La chiesa fu costruita probabilmente in seguito ad un voto emesso durante le epidemie del XV sec.
1594 – Nel 1594 la chiesa fu consacrata dall’arcivescovo Gaspare Visconti.
1782 – L’edificio subì un rifacimento nel 1782/1783 su progetto di mastro Giuseppe Zanora e Santino Ossola con la sistemazione dell’altare e la posa della croce in ferro
1963 – La chiesa fu restaurata ed assunse la funzione di sacrario dei caduti e dispersi in guerra.
1998 – Nel 1998 fu condotto l’ultimo restauro conservativo durante il quale furono portati in vista elementi architettonici tardoquattrocenteschi.