La Via Mercatorum è un percorso montano che, per direzioni traverse, univa Bergamo e la Val Seriana con l’alta Val Brembana e con i valichi orobici.
La sua origine e anche la sua denominazione non è sempre comprovata dalle fonti antiche. Si tramanda però la tradizione di una via utilizzata dai mercanti – da cui il nome – e ancor più dai pastori transumanti fra le valli della Bergamasca.
Alcuni autori spiegano la densità dei percorsi in questa parte delle vallate orobiche con la rilevanza che ebbero Dossena, centro minerario e pieve cristiana con vaste pertinenze, e Serina, capoluogo della Quadra di Valle Brembana superiore sotto Venezia, e del XX Distretto del Dipartimento del Serio, sotto Napoleone.
Vi convergevano strade da soma che non rispondevano esattamente al criterio apparentemente più semplice, quello cioè di scendere o risalire una vallata lungo il suo corso d’acqua, bensì di travalicare le montagne senza preoccuparsi delle lunghe e faticose ascese.
Per questo possiamo parlare di una via ‘traversa’, che consentiva però ai mercanti di raggiungere anche i borghi più lontani, anch’essi bisognosi di forniture, di scambi e commerci: il sale, lo zucchero, il vino, i semi, i teli di cotone, gli arnesi da lavoro e da caccia ecc…
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La Via Mercatorum – Nembro, Selvino, Serina, Dossena, S. Giovanni Bianco – era una via ‘traversa’, nelle sue varianti ‘bassa’ (per Rigosa e Ambriola) e ‘alta’ (per Trafficanti e Dossena) e forniva una delle molte vie d’accesso al ventaglio delle valli superiori del bacino brembano.
Ne furono agevolate Dossena appunto, e tutta la Val Serina, in tempi antichi gravitante sul bacino del Serio.
Qui è proposta in tre tappe, coprendo in totale circa 42 km con un dislivello importante, 2274 metri circa per la variante alta e 2531 m per la variante bassa.
Per la prima tappa si parte da Nembro, centro della Val Seriana, seguendo il segnavia Cai 535 in direzione di Lonno. La prima meta è il santuario dello Zuccarello. Tra terrazzamenti, ‘pianetti’, muri in pietra, le cave delle pietre coti (a Nembro c’è anche un museo) si arriva a Lonno, uno dei punti obbligati dell’antica via. Ci si avvia ora a mezzacosta lungo la pendice della valle di Nese per arrivare a Salmezza, antico borgo che sin dal XIII secolo veniva utilizzato dai commercianti per collegare Nembro con Cornello dei Tasso in valle Brembana. Si prosegue poi sino a Selvino.
La seconda tappa, da Selvino a Serina prevede due varianti, una alta e una bassa.
Sulla alta si tocca Trafficanti, Nespello, Tagliata, Cornalba, per arrivare a Serina, gli occhi pieni di bellissimi panorami, affreschi, chiese.
La variante bassa è più impegnativa: lasciata Selvino, il percorso s’abbassa subito verso Rigosa e quindi raggiunge il fondovalle. Superata Ambriola, la via riprende la salita, tocca alcune frazioni per arrivare ad Algua, alla confluenza del torrente Ambriola con il Serina. Si risale la Val Serina sui vecchi sentieri, sul versante in ombra della valle, passando da piccoli borghi nei quali fare sosta per vedere gli affreschi. A Serina i due percorsi si unificano.
Si riparte per la terza tappa dopo aver goduto delle bellezze di Serina per arrivare al Passo della Crocetta e a Dossena, con le sue antiche miniere. Tra i diversi percorsi possibili, si suggerisce il sentiero che passa dalle miniere, tocca Bosco e Grumo, per arrivare a fondovalle all’altezza di Cornello dei Tasso, che merita una lunga sosta. Un antico sentiero porta infine da Cornello a S. Giovanni Bianco.
Sul percorso si segua il segnavia ‘Via Mercatorum’ della C.M. Valle Brembana e Cai.
La via può essere percorsa in ogni stagione, basta che non ci sia la neve. Dato il dislivello e le tipologie dei sentieri, è richiesta una attrezzatura da media montagna.
Itinerario
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