Fin dall’antichità il Lago d’Iseo e la Valle Camonica sono stati percorsi da numerosi sentieri che li univano e permettevano il passaggio di uomini e merci verso la pianura, la città di Brescia e i passi alpini per raggiungere le valli limitrofe.
Alcuni tracciati utilizzati già nella preistoria sono stati poi allargati e sistemati nelle epoche successive, sia in epoca romana con la costruzione della città di Cividate Camuno, sia nel Medioevo con l’edificazione di numerosi centri abitati. Questi percorsi caddero in disuso solo nel XIX secolo con la realizzazione di una strada più comoda sul fondovalle.
Dopo la conquista romana della Valle Camonica, fu sistemata la viabilità locale che permetteva di spostarsi in modo più semplice dalla città di Brescia (antica Brixia) al Lago d’Iseo e poi verso i passi alpini comunicanti con la Valtellina e il Trentino. Testimonianza del dominio romano sono i numerosi ritrovamenti archeologici rinvenuti sul lago, resti di ville, la Civitas Camunnorum (attuale Cividate Camuno) in Valle Camonica con resti dell’anfiteatro, teatro, domus, templi e terme, oltre a lapidi votive e oggetti della vita quotidiana nel resto del territorio camuno. Recenti ricerche archeologiche sembrano testimoniare l’esistenza di una via romana presso il Passo del Tonale.
Nel Medioevo, la viabilità fu modificata per diverse esigenze e soprattutto per raggiungere i nuovi insediamenti che andavano sorgendo nel territorio.
La Via Valeriana con tutta probabilità non fu in epoca romana una via principale, ma fu utilizzata per i commerci e nel Medioevo venne utilizzata da pellegrini e viandanti come testimoniato dall’esistenza di alcuni luoghi adibiti alla loro ospitalità.
Sull’origine del termine “Valeriana” esistono due ipotesi. La prima farebbe risalire il tracciato all’epoca romana, realizzata nel III secolo per volere del Console Gaio Publio Licinio Valeriano, da cui la via prese il nome. La seconda ipotesi fa derivare il nome da “Vallesiana” o “Valleriana”, termine che indica un percorso che si snoda all’interno di una valle. Lo stesso termine si riscontra anche in Valtellina e in altre zone di montagna.
Il Cammino ha una lunghezza di circa 140 Km e si sviluppa interamente nella provincia di Brescia, passando per il Lago d’Iseo e la Valle Camonica.
Il percorso si snoda per la maggior parte lungo la mezza costa dei rilievi montani. Nonostante sia un itinerario di media difficoltà presenta comunque alcune salite e discese abbastanza impegnative. L’altimetria varia da tappa a tappa.
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Il percorso è lungo circa 140 chilometri, da Pilzone al Passo del Tonale e al Passo dell’Aprica, ed è diviso in 9 tappe.
Il Cammino non segue esattamente l’antico tracciato, che ancora oggi rimane in molti punti sconosciuto, ma si adatta alle esigenze di un camminatore cercando di evitare il più possibile vie trafficate o troppo urbanizzate, portando quindi alla scoperta di luoghi naturali, paesaggistici e storici poco conosciuti. Il percorso è quindi un vero e proprio tour nella storia, nell’arte e nella natura della Valle Camonica. Ogni paese attraversato è diverso dal seguente e presenta caratteristiche proprie sia artistiche che storiche.
Camminare su questo itinerario è come fare un tuffo nella storia, passando dalle impronte dei dinosauri, alle incisioni rupestri di epoca preistorica, primo sito Unesco italiano, passando per borghi medievali, antiche tradizioni, antichi mestieri, terminando ai resti della Grande Guerra in Alta Valle e al Sacrario dei Caduti al Tonale.
Itinerario
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