A partire dal 2006 il Dipartimento per i Beni Culturali e Paesaggistici del Ministero per i Beni e le Attività Culturali (ora Ministero della Cultura), in collaborazione con l’Associazione “Via Carolingia”, ha avviato il progetto di recupero, valorizzazione e gestione dei contesti paesaggistici e culturali interessati dal tragitto che percorse Carlo Magno da Aquisgrana a Roma nell’anno 800 per essere incoronato Imperatore del Sacro Romano Impero da papa Leone III.
Questo progetto ha lo scopo di valorizzare sotto il profilo culturale, storico, artistico, turistico economico e religioso l’itinerario carolingio anche con l’avvenuto ottenimento dell’ufficialità da parte del Consiglio d’Europa della Via Charlemagne/Via Carolingia.
Si intende creare un collegamento ideale fra i comuni italiani, svizzeri, belgi, francesi e tedeschi che si trovano lungo il tracciato, promuovere e valorizzare gli aspetti turistici oltre a quelli culturali e paesaggistici.
Il Comune di Mantova, fin dal 2008, e l’Amministrazione Provinciale, sensibili ai propositi del percorso e all’opportunità turistico culturale offerta, hanno deciso di sviluppare il progetto della Via Carolingia proposto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
Nel 2010 l’associazione di turismo attivo Gli Scarponauti aderisce al progetto Via Carolingia per la valorizzazione del territorio italiano e in particolare mantovano, pensando che, unitamente al riconoscimento di Mantova e Sabbioneta Patrimonio Mondiale Unesco, il tracciato potesse costituire un passo importante per la comunità mantovana dal nord al sud della provincia.
In questa nuova collaborazione l’Associazione “Mantova Carolingia” attiva la realizzazione di un primo percorso operativo nel territorio mantovano, basandosi su un precedente studio, predisposto dalla Società Itineraria in collaborazione con il Politecnico di Milano.
Il percorso nel tratto mantovano, parte da Castiglione delle Stiviere e raggiunge Solferino, Cavriana e Volta Mantovana attraverso le colline moreniche per giungere poi nel capoluogo mantovano e proseguire sino a San Benedetto Po, Sermide e Felonica e la Rocca di Stellata.
Come contributo al percorso Gli Scarponauti hanno segnalato con apposita cartellonistica il primo tratto, da Castiglione delle Stiviere a Mantova, producendo anche la prima mappa cartacea della Via Carolingia, in collaborazione con la Provincia di Mantova.
Il cammino ha una lunghezza di 1277,80 km da Campione (al confine con la Svizzera) alla Città del Vaticano per 185 comuni, 20 province, 5 regioni, tre stati nazionali (CH, I, SCV) attraversa in Italia sei regioni: Lombardia, Emilia-Romagna, Marche, Umbria, Lazio.
Dal punto di vista geomorfologico il cammino nel tratto mantovano parte dalle colline moreniche del Garda, all’altezza di Castiglione delle Stiviere sino alla Riserva Naturale delle Valli del Mincio sino a Mantova.
Dalla Città Patrimonio Mondiale Unesco, si prosegue seguendo il corso del Mincio sino a Governolo, dove il fiume confluisce nel Po. Il tracciato prosegue in destra Po sino a Rocca di Stellata in territorio ferrarese, toccando luoghi e paesaggi fortemente emblematici, inseriti nel progetto MaB UNESCO Po Grande.
La Via è percorribile in tutte le stagioni, con la possibilità di usufruire in alcuni tratti della navigazione fluviale lungo il corso del Mincio sino a Governolo.
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La prima tappa in Lombardia inizia sulle Colline Moreniche del Garda a Castiglione delle Stiviere per proseguire a Solferino, Cavriana.
La seconda tappa parte da Cavriana passa per Volta Mantovana e arriva a Goito. In questa prima parte (Alto Mantovano) sono state predisposte alcune varianti ad anello rispetto al cammino principale, che permettono di visitare alcune eccellenze del territorio come Castellaro Lagusello (Borghi più Belli d’Italia) e la annessa Riserva naturale con il caratteristico lago a forma di cuore.
Da Goito per la bella ciclabile campestre e strade a basso traffico si giunge a Rivalta sul Mincio dove è possibile la navigazione sul fiume, che permette di raggiungere la città di Mantova, Patrimonio Mondiale UNESCO. Diversamente è possibile utilizzare la rete ciclabile che collega Rivalta al capoluogo mantovano.
La città di Mantova è distinta da una ricchissima offerta museale e architettonica e dispone di una rete di percorsi escursionistici sui lungolaghi e nel Parco Periurbano. La zona è protetta dal Parco del Mincio, fondato nel 1984, dopo la convenzione di Ramsar (Trattato intergovernativo sulle zone umide di importanza internazionale) del 1971.
A partire da queste premesse, la città è quindi estremamente sensibile alle politiche di ecosostenibilità ambientale.
Per quanto riguarda le vie di cammino, Mantova è confluenza con la Via Matildica del Volto Santo, con la Via Postumia e con il Cammino Verde.
In futuro si prevede la possibilità di collegamento offerta dalla vicina Sabbioneta, che insieme a Mantova è riconosciuta Patrimonio Mondiale UNESCO. La ciclovia Mantova-Sabbioneta potrebbe infatti confluire, attraverso Casalmaggiore e Parma, sulla Via Francigena e collegarsi con l’itinerario di Sigerico dal Colle del Gran San Bernardo a Roma.
Con la 4° tappa si prosegue e si raggiunge il territorio pianeggiante dell’Oltrepo sino a Governolo, dove il Mincio confluisce nel Po. Una volta attraversato il grande fiume il paesaggio cambia cominciando ad incontrare borghi e paesi degni di nota come San Benedetto Po (5° tappa) e l’antico centro di cultura monastica del Polirone di epoca canossina.
A S. Benedetto confluisce la Via Romea Imperiale Germanica che si congiungerebbe con Via Nonantolana, meta carolingia da includere nel progetto.
Dalla 6° tappa si prosegue, sempre sull’argine, con una variante per Quingentole, dove si trova un’antichissima chiesa risalente al VI secolo; altre pievi si trovano sul territorio afferenti al periodo dei Canossa e legate alla figura della contessa Matilde. Da qui si procede per Revere e Sermide e Felonica raggiungendo così il confine ferrarese a Rocca di Stellata, dove il percorso potrebbe proseguire seguendo la Via Romea Germanica in direzione di Ravenna, poi Ancona e da qui, attraverso la Via di Francesco raggiungere la meta sacra della Basilica di S. Pietro in Vaticano.
All’inizio del percorso tracciato sarà possibile collegarsi sia con Bergamo, attraverso la direttrice che da Carpenedolo prosegue per Orzinuovi, Romano di Lombardia – Bergamo e da qui verso Lecco e Como, sia attraverso il recente percorso valorizzato del Cammino di Carlo Magno e Via Valeriana che si potrebbe congiungere con il tratto che da Desenzano prosegue con il tratto di ciclabile a Rezzato (BS) e attraverso il lungo lago d’Iseo raggiungere Edolo.
Itinerario
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