Itinerario

VIA MERCATORUM

ROBBIO

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La Via Mercatorum – Nembro, Selvino, Serina, Dossena, S. Giovanni Bianco – era una via ‘traversa’, nelle sue varianti ‘bassa’ (per Rigosa e Ambriola) e ‘alta’ (per Trafficanti e Dossena) e forniva una delle molte vie d’accesso al ventaglio delle valli superiori del bacino brembano.

Ne furono agevolate Dossena appunto, e tutta la Val Serina, in tempi antichi gravitante sul bacino del Serio.

Qui è proposta in tre tappe, coprendo in totale circa 42 km con un dislivello importante, 2274 metri circa per la variante alta e 2531 m per la variante bassa.

Per la prima tappa si parte da Nembro, centro della Val Seriana, seguendo il segnavia Cai 535 in direzione di Lonno. La prima meta è il santuario dello Zuccarello. Tra terrazzamenti, ‘pianetti’, muri in pietra, le cave delle pietre coti (a Nembro c’è anche un museo) si arriva a Lonno, uno dei punti obbligati dell’antica via. Ci si avvia ora a mezzacosta lungo la pendice della valle di Nese per arrivare a Salmezza, antico borgo che sin dal XIII secolo veniva utilizzato dai commercianti per collegare Nembro con Cornello dei Tasso in valle Brembana. Si prosegue poi sino a Selvino.

La seconda tappa, da Selvino a Serina prevede due varianti, una alta e una bassa.

Sulla alta si tocca Trafficanti, Nespello, Tagliata, Cornalba, per arrivare a Serina, gli occhi pieni di bellissimi panorami, affreschi, chiese.

La variante bassa è più impegnativa: lasciata Selvino, il percorso s’abbassa subito verso Rigosa e quindi raggiunge il fondovalle. Superata Ambriola, la via riprende la salita, tocca alcune frazioni per arrivare ad Algua, alla confluenza del torrente Ambriola con il Serina. Si risale la Val Serina sui vecchi sentieri, sul versante in ombra della valle, passando da piccoli borghi nei quali fare sosta per vedere gli affreschi. A Serina i due percorsi si unificano.

Si riparte per la terza tappa dopo aver goduto delle bellezze di Serina per arrivare al Passo della Crocetta e a Dossena, con le sue antiche miniere. Tra i diversi percorsi possibili, si suggerisce il sentiero che passa dalle miniere, tocca Bosco Grumo, per arrivare a fondovalle all’altezza di Cornello dei Tasso, che merita una lunga sosta. Un antico sentiero porta infine da Cornello a S. Giovanni Bianco.

Sul percorso si segua il segnavia ‘Via Mercatorum’ della C.M. Valle Brembana e Cai.

La via può essere percorsa in ogni stagione, basta che non ci sia la neve. Dato il dislivello e le tipologie dei sentieri, è richiesta una attrezzatura da media montagna.

 

Itinerario

Scopri le tappe di VIA MERCATORUM

TAPPA 1 Nembro - Selvino, 12,1 km

TAPPA 1 Nembro - Selvino, 12,1 km

Il cammino ha inizio a Nembro, centro della Val Seriana, seguendo il segnavia Cai 535 in direzione di Lonno, all’inizio della mulattiera situata tra via S. Jesus e via Dei Vitalba.   Nel primo tratto si segue il percorso ‘sacro’ che conduce al santuario dello Zuccarello. Salendo la montagna si può vedere l’impressionante espansione urbana del fondovalle, favorita già alla fine dell’Ottocento dalle industrie tessili. Poi guardando avanti, lungo il sentiero, ci si può abbandonare al racconto del millenario rapporto tra uomo e natura. Sotto il rinvenire del bosco si celano terrazzamenti, ‘pianetti’, muri in pietra. In località Bastia, altri segni della presenza umana riguardano le cave delle pietre coti con la loro fondamentale attività che ha contraddistinto la storia di Nembro. Lonno è una piccola frazione in bella posizione panoramica, fu uno dei punti obbligati dell’antica via, raggiungibile sia da Nembro sia da Alzano Lombardo. Qui è d’obbligo soffermarsi nella chiesa di S. Antonio Abate per la bellezza dei dipinti e degli affreschi.   Con il sentiero 534 ci si avvia ora a mezzacosta lungo la pendice della valle di Nese. Si sale a balzi sulle scabre superfici di calcare e dolomia fino a raggiungere un primo vertice al Colle della Olta (m 893) dove ai faggi si alternano alcune ‘isole’ di betulla. Si guadagnano le case di Salmezza, antico borgo che sin dal XIII secolo veniva utilizzato dai commercianti per collegare Nembro con Cornello dei Tasso in valle Brembana. Salmezza è noto inoltre per aver dato i natali a Enea Salmeggia detto il Talpino, tra le cui opere spicca la Madonna in trono col Bambino, custodita presso la Pinacoteca di Brera. Si prosegue affacciandoci sul versante della Valle Ambriola, per poi raggiungere Selvino con un percorso alternativo passante per il venerato Santuario del Perello (XVI sec.). La tappa è caratterizzata da un buon dislivello, oltre i 1000 metri.

TAPPA 2 Selvino - Serina, 16 - 19 km

TAPPA 2 Selvino - Serina, 16 - 19 km

La seconda tappa della Via Mercatorm prevede due varianti: Variante alta Distanza: 15,7 km Dislivello: 621 m Tempo di percorrenza: 4 ore e 10 minuti.   Variante bassa Distanza: 18,7 km Dislivello: 867 m Tempo di percorrenza: 4 ore e 20 minuti.     VARIANTE ALTA Lasciata Selvino, noto centro di villeggiatura, si punta su Aviatico percorrendo la ‘variante alta’ della Via Mercatorum.  Si deve per forza percorrere la strada asfaltata che, nei giorni feriali, è però priva di traffico. Si tocca la frazione Trafficanti, il cui nome forse ricorda il ruolo della via.   Molto bello il tratto che, dopo Trafficanti, lasciata la provinciale, scende a Nespello: una mulattiera gradonata, molte fontane e le tradizionali ‘tribuline’, ovvero le edicole sacre. Al santuario della Forcella si riavvicina la strada asfaltata che si segue fino a Tagliata per poi riprendere, accompagnati da larghe vedute sulle montagne orobiche, l’originaria via selciata in direzione di Cornalba. Prima però si transita per Gardati, nucleo di abitazioni contadine fra le quali spicca un affresco murale raffigurante S. Sebastiano.   Cornalba è alle falde del Monte Alben (2019 m) una delle più note e frequentate vette delle Orobie. Da ammirare la leggiadra chiesa di S. Pietro, cinta da un porticato. Il tratto che da Cornalba conduce a Serina, luogo tappa, offre un bellissimo scorcio sull’intera vallata e, sebbene interamente su strada provinciale, presenta un’alternativa con il sentiero (H02- “Variante Mercatorum”) che corre appena 100 m sopra la provinciale e conduce dal centro di Cornalba alla parte alta di Serina. In particolare si segnala, lungo il tratto, l’isolata chiesa di S. Pantaleone (XV sec.), risalente al XV secolo e una tra le più antiche presenti sul percorso: il luogo in cui sorge era dapprima utilizzato come torre di avvistamento (VII/VIII secolo), eretta a protezione della conca e del paese di Serina.   VARIANTE BASSA
Secondo alcuni studiosi si tratta del tracciato più antico della Via Mercatorum che, a differenza dell’altro, scorreva più in basso nella Valle Ambriola fino a confluire e poi risalire la Val Serina fino al capoluogo Serina.   Attenzione! Questa variante è più impegnativa e occorre dosare le forze durante la giornata.   Pertanto, lasciata Selvino, il percorso s’abbassa subito verso Rigosa e quindi raggiunge il fondovalle intersecando più volte la strada provinciale. Lo stretto e cupo solco del torrente Ambriola nasconde la presenza di mulini, oggi in stato di ruderi. La zona è isolata e si prosegue su stretti sentieri aggrediti dalla vegetazione. Superata Ambriola, la via riprende la salita e passa le frazioni di Fondrea e Ascensione, per poi fare punto ad Algua, presso la confluenza del torrente Ambriola con il Serina. Inizia ora la risalita della Val Serina che, grazie al recupero di vecchi sentieri, evita la strada asfaltata. Il cammino si appoggia infatti al versante in ombra della valle e avvicina modesti nuclei (Pagliaro, Frerola, Rosolo), in passato certamente più vivi e produttivi.   Da non tralasciare due fatti artistici: il ciclo affrescato nella cappella del Cristo risorto nella Chiesa parrocchiale Corpus Domini di Pagliaro; e gli affreschi nella cappella di S. Rocco, nel tratto di sentiero fra Pagliaro e Frerola.   Infine, a Serina, si confluisce nella ‘variante alta’ riunificando i due percorsi.

TAPPA 3 Serina - S.Giovanni Bianco, 12,3 km

TAPPA 3 Serina - S.Giovanni Bianco, 12,3 km

Serina, patria di Palma il Vecchio, è il nucleo simbolo del cammino, con le sue chiese, le fontane venete, tra cui spicca quella tricuspide, il Monastero della SS. Trinità e il centro storico con i passaggi porticati, palazzi medievali e la Casa del Vicario che si segnala per l’affresco del Leone di San Marco sormontante l’emblema del capoluogo della Valle Brembana Superiore.   Dopo la sosta a Serina, che offre al viandante anche diverse possibilità per riposare e pernottare, si riprende il cammino lungo il tratto di antica via che divide Serina da Dossena e che contempla la lieve ascesa al Passo della Crocetta (alt. 1051 m). Il tragitto ripropone, ma in versione ancor più autentica, il paesaggio tipico delle vallate orobiche: manti di boschi cedui, soprattutto faggi e abeti; ampie radure prative con isolati casolari; paesi e villaggi sparsi sulle pendici e sui poggi più ariosi. Dossena è centro importante, valorizzato già in epoca romana per le vicine miniere di galena, blenda, fluorite. Il sito estrattivo rimase attivo fino al 1981. Alcune di esse a Paglio-Pignolino sono visitabili in estate su prenotazione.   Esistono alcune varianti per scendere da Dossena alla sottostante Val Brembana. Si tratta di percorsi tutti attinenti alla storica via ma che avevano ovviamente destinazioni e agibilità diverse a seconda dei momenti e delle necessità.   Il più integro, vale a dire quello che oggi non segue strade asfaltate, prevede di avvicinare dapprima le miniere e quindi di scendere per sentiero fra i due nuclei di Bosco (Fuori e Entro), fra Grumo per approdare infine in fondovalle giusto all’altezza di Cornello dei Tasso.    Arroccato su un’altura della sponda opposta è il borgo medievale tra i più belli d’Italia, il nucleo storico meglio conservato della Val Brembana. Cornello è luogo d’origine della famiglia Tasso, istitutrice dei servizi postali in Europa, la cui vicenda è documentata nel locale Museo dei Tasso e della Storia Postale. Si segnalano anche la parrocchiale di S. Maria Assunta, la frazione di Bretto (Alto e Basso) con chiesa quattrocentesca di San Ludovico da Tolosa e la casa della famiglia Tasso, con i resti di un antico mulino.   Un antico sentiero porta infine da Cornello a S. Giovanni Bianco, sulle rive del Brembo.

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