La Via Priula è un cammino di elevato valore storico, che ripercorre il tracciato dell’antica strada commerciale realizzata nel 1593 dal podestà veneto di Bergamo Alvise Priuli per collegare la Pianura Padana con la Valtellina, la Valchiavenna e l’oltralpe, senza passare per il Ducato di Milano, allora sotto il dominio spagnolo con le relative imposizioni di dazi di transito.
La strada fu percorsa da intensi traffici, soprattutto dopo che Venezia ebbe stretto, nel settembre 1603, il trattato di alleanza con le Tre Leghe. Sulla base di tale trattato la Serenissima concedeva, infatti, l’esenzione dai dazi sia alle merci prodotte in Italia ed esportate attraverso il passo di San Marco, sia a quelle valtellinesi e grigionesi esportate a Venezia.
Questo cammino fu dunque percorso da mercanti, corrieri, soldati mercenari e carichi di merce: lane, ferri, sale, uve, formaggi e il salnitro.
La strada piuttosto larga era percorribile lungo alcuni tratti da carri a due ruote e nel tratto del passo di San Marco consentiva il passaggio con animali da soma a pieno carico.
Oggi dall’alta Val Brembana, nelle Alpi Orobiche, si raggiunge Chiavenna attraverso la valle del Bitto di Albaredo, la Bassa Valtellina e il Piano di Chiavenna.
Da Chiavenna il cammino si collega ai grandi sentieri transalpini della Via Septimer e della Via Spluga.
Ci si avvicina a un territorio ricco di monumenti, culture, specialità gastronomiche, locande e alberghi. Il percorso, specie nella parte montana, si sviluppa lungo l’antica mulattiera.
Nei fondivalle si sono privilegiate le strade campestri, le piste ciclo-pedonali e altri sentieri. Si coprono circa 80 km in 4 giorni di viaggio toccando, al Passo San Marco, l’altitudine massima di 1982 metri.
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La Via Priula originaria prendeva le mosse da Bergamo Alta dove s’innalza la colonna in marmo che fissa la distanza fino a Morbegno, in Valtellina.
Il cammino qui proposto prende avvio a Piazza Brembana per percorrere sentieri e mulattiere ed evitare strade asfaltate e termina a Chiavenna.
Si sviluppa su quattro tappe; la prima porta al Passo San Marco con un dislivello di oltre 1700 metri, passando per Olmo al Brembo e Mezzoldo.
Con la seconda tappa e un dislivello in discesa di oltre 1700 si arriva a Morbegno, passando per Albaredo.
È un centro montano a 1000 m che rappresenta un esempio di come si possano sviluppare nuove attività economiche e culturali in una zona a rischio di spopolamento.
La terza tappa discende il fondovalle dell’Adda in direzione del Pian di Spagna e del Lago di Como, fino a Novate Mezzola.
Si possono seguire ben tre percorsi differenti: il Sentiero del Viandante; il Sentiero Valtellina, pista ciclo-pedonale che segue l’argine dell’Adda; e il Sentiero Guanelliano, sul basso versante retico della valle, dedicato a Don Luigi Guanella.
Il percorso continua poi verso Chiavenna, dove si conclude la quarta tappa.
Cittadina turistica ricca di storia e cultura, Chiavenna ha ottenuto il riconoscimento di bandiera arancione del Touring Club Italiano, un marchio di qualità turistico-ambientale conferito ai piccoli comuni dell’entroterra italiano.
Chi volesse in ogni caso seguire integralmente il percorso antico può contare su alcuni sentieri già tracciati e sulla pista ciclo-pedonale della Val Brembana.
Si tratta di aggiungere circa 40 km in due giorni di cammino pernottando a Zogno o a S. Pellegrino Terme.
La lunghezza del cammino in quattro tappe è di circa 80 km, ma i dislivelli – in salita e discesa – sono impegnativi, oltre 1900 metri.
Può essere percorso in ogni stagione, qunado non c’è neve. Il percorso richiede attrezzatura da media montagna: circa 30 km del percorso si sviluppano infatti oltre i 1000 metri d’altezza.
Itinerario
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