Imponente testimonianza di fede e arte nel cuore della Lomellina, la Basilica di San Lorenzo si erge come principale luogo di culto cattolico nella città di Mortara, in provincia di Pavia e sede vescovile della diocesi di Vigevano. Edificata nel caratteristico stile gotico lombardo tra il 1375 e il 1380, forse per opera di Bernardino da Novara, la basilica affascina i visitatori con la sua sobria eleganza e la ricchezza del suo patrimonio artistico. La sua facciata in cotto accoglie i fedeli e i turisti, rivelando interventi e restauri susseguitisi nei secoli, come quelli del 1443 sul portale minore, le modifiche strutturali di Martino Bassi nel 1573, i restauri di Epifanio Fagnani tra il 1829 e il 1840 e quelli più recenti di Giulio d’Andreade e Cesare Bertea nel 1916 che interessarono la facciata e un fianco.
Le lunette dei portali presentavano affreschi di Nando Bialetti: sul portale maggiore si ammirava una Vergine in trono con quattro santi genuflessi, oggi perduta, mentre quella del portale minore raffigura la Deposizione, a memoria della scomparsa cappella della Pietà, un tempo situata dove oggi si apre l’ingresso laterale. Sulle lesene della facciata, Bialetti ha lasciato le figure dei Santi Amico e Amelio e Sant’Albino Alcuino, a ricordo dell’antica dipendenza della collegiata di San Lorenzo dalla pieve di Sant’Albino. I tondi quattrocenteschi visibili sulla facciata sono opera di Boniforte da Mortara, mentre le vetrate policrome sono state realizzate da Francesco Mossmeyer.
All’interno, la basilica si presenta con una pianta a croce latina, sviluppandosi su tre navate per 49 metri di lunghezza e 19,5 metri di larghezza. L’aspetto attuale dell’interno è frutto di un completo rinnovamento avvenuto all’inizio del Novecento per volontà del parroco mons. Luigi Dughera, con il progetto di Giuseppe Piatti. In questa fase, l’antico altare fu rimosso e sostituito da una nuova mensa sormontata da un imponente ciborio, l’architettura interna fu resa più sobria, cappelle pericolanti vennero abbattute e antiche finestre riaperte. Tra le curiosità legate alla storia della basilica, si ricorda l’antica sua dipendenza dalla pieve di Sant’Albino, la vendita nel Novecento dell’antico organo cinquecentesco, e la celebrazione, fino al XIX secolo, della folkloristica liturgia dell’Entierro durante il Venerdì Santo
- 1375-1380: Costruzione della basilica in stile gotico lombardo, forse ad opera di Bernardino da Novara.
- 1443: Interventi sul portale minore.
- 1573: Modifiche strutturali operate da Martino Bassi.
- 1579: Commissione della tela “Madonna del Rosario con Santi e Devoti” a Bernardino Lanino.
- 1587: Completamento del polittico ligneo di San Giuseppe.
- 1592: Realizzazione della statua lignea di San Lorenzo da parte di Virgilio Del Conte.
- 1610: Realizzazione della pala di Sant’Ambrogio di Giovanni Battista Crespi detto Il Cerano.
- Inizio Novecento: Rinnovamento completo dell’interno per volontà di mons. Luigi Dughera e progetto di Giuseppe Piatti.
- 1712: Prima introduzione della liturgia dell’Entierro il Venerdì Santo.
- 1734: Costruzione dell’altare marmoreo nella seconda cappella ad opera dei Pellegatta.
- 1829-1840: Interventi di restauro condotti da Epifanio Fagnani.
- 1838: Realizzazione della stele marmorea con il busto di Luigi Travelli ad opera di Abbondio Sangiorgio.
- 1916: Restauro della facciata e di un fianco ad opera di Giulio d’Andreade e Cesare Bertea.
- 1919-1960: Parrocato di mons. Luigi Dughera.
- 1930 circa: Vendita dell’antico organo cinquecentesco alla chiesa di San Pietro in Asti.
- 1937: Installazione di un organo provvisorio della ditta Mascioni.
- 1937: Donazione della copia del “Battesimo di Cristo” di Paris Bordon da parte della Pinacoteca di Brera.
- 1939-1940: Costruzione del nuovo organo a canne della ditta Mascioni.
- 1940: Commissione delle statue del Cristo Morto, della Madonna del Rosario, di Sant’Antonio e di San Giuseppe allo scultore Ferdinando Prinoth.
- 1999: Restauro del Crocifisso ligneo absidale.
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