L’oratorio si presenta molto semplice, ma molto grazioso.
Nell’antica facciata a capanna ormai non rimane niente; s’intravedono due frammenti di affresco collocati ai lati della piccola finestra centrale murata sopra il portone d’ingresso. Agli angoli della facciata si osservano piatte lesene che si ripetono anche sui lati esterni. Anche sul perimetro esterno si intravedono tracce di pitture che ormai sono state irrimediabilmente perdute.
L’interno si presenta ad aula unica e nonostante il degrado presenta affreschi ancora in ottime condizioni. Una decorazione ad affresco corre per tutto l’oratorio; dietro l’altare è stato ricavato un piccolo vano dove sono affrescati in una finta cornice affrescata, la Madonna seduta in trono che sorregge il Bambino il quale indica il cielo: alla sua destra è raffigurato San Rocco che tiene il bastone e con una mano addita la piaga della gamba; a sinistra la figura di San Matteo con il libro del Vangelo chiuso e nella destra la penna. Della stessa epoca rinascimentale sono gli altri dipinti: sul presbiterio, a destra Santa Lucia con un angioletto che, seduto, porta in una bacinella gli occhi della santa e di Santa Caterina Martire; a sinistra, i Santi Pietro e Paolo. Il soffitto piano è realizzato in legno a cassettoni.
L’aula è illuminata da due finestre rettangolari per lato.
1500 – Nel complesso di Cascina Porchera, che divenne San Rocco, venne edificato un oratorio per volere del conte spagnolo Orazio Ramos.
1572 – Con testamento del 6 maggio 1572 il conte Ramos lasciava l’oratorio alla sua morte all’ospedale San Matteo di Pavia, che vi entrava in possesso l’anno successivo.
1575 – Nella visita apostolica dell’agosto 1575 l’oratorio è trovato ricostruito ex novo con un altare in marmo e le pareti del presbiterio dipinte con pitture varie, si ordina solo di dipingere San Rocco sulla facciata.
1854 – A seguito della visita pastorale di Mons. Ramazzotti nel 1854 venne riconosciuta la necessità dell’intonacatura e della stabilitura delle pareti esterne. L’amministrazione dell’ospedale approvò questi lavori.
1980 – Un antico affresco di epoca rinascimentale fu scoperto dal cappellano Angelo Grossi dietro l’altare, tuttora visibile.