La chiesa, orientata, ha un impianto rettangolare con due corpi addossati sul fianco settentrionale, ortogonali all’andamento della chiesa, destinati a sacrestia il primo e a nuova aula per i fedeli il secondo.
La facciata principale è interamente intonacata e scandita da paraste angolari e da un motivo a lesene meno aggettanti nella parte centrale, a lato del portone di accesso. In sommità è conclusa da un timpano triangolare. Il portale di accesso con portone ligneo a due battenti è in materiale lapideo ed è sormontato da una ricca cimasa settecentesca, al di sopra della quale si apre una finestra rettangolare con cornice intonacata. Il fianco meridionale risulta scandito da paraste a sottolineare la scansione interna delle quattro campate; la zona basamentale risulta intonacata mentre lo sviluppo superiore della muratura è attualmente in laterizi a vista. Nella seconda e quarta campata di aprono due finestre rettangolari che portano luce internamente; in prossimità della parete absidale si erge dalla copertura il campanile ad impianto quadrangolare. Internamente la navata unica è articolata in quattro campate, individuate da arconi traversi a cui corrispondono paraste decorate a finto marmo sulle pareti laterali. Le tre campate che costituiscono la zona dell’aula sono decorate con affreschi parietali di Pietro Maggi. La zona del presbiterio rialzata di un gradino rispetto all’aula e corrispondente all’ultima delle quattro campate, termina con una falsa abside dipinta a trompe d’oeil a cui è addossato l’altare settecentesco con paliotto in rame ed ottone.
1721 – La costruzione attuale risale all’inizio del XVIII secolo, epoca del patronato della contessa Marliani che si prodigò molto per la chiesa. Il piccolo oratorio, parte di un nucleo rurale rimasto all’esterno della città fino alla fine del XIX secolo, fu utilizzato come cappella per la Compagnia della Santa Croce delle Cascine Abbadesse.
1723 – Progetto e realizzazione delle decorazioni parietali interne ad opera del pittore lombardo Pietro Maggi.
1724 – Dal 1724, anno in cui certamente vi si celebrava una messa mattutina, l’oratorio è infatti indicato con titoli diversi: Santa Teresa detto delle Cascine Abbadesse, Santa maria (1752), San Vitale alle Cascine Abbadesse e, solo nel 1796, Santi Carlo e Vitale.
1782 – Originariamente sotto la parrocchia di San Bartolomeo, l’oratorio passo nel 1782 alla parrocchia di Santa Maria alla Fontana e quindi nel 1932 a quella di Sant’Agostino.
XX – Nel corso del novecento, per risolvere il problema della capienza, è stato realizzato un nuovo spazio per i fedeli con l’apertura, a sinistra dell’altare, di una sala rettangolare ottenuta chiudendo un cortiletto.
1949 – I dipinti parietali di Pietro Maggi furono restaurati da Carlo Castelli.