La chiesa dei Santi Gervasio e Protasio si trova nel centro abitato di Ossimo Inferiore, frazione del comune di Ossimo, nella Media Valle Camonica. Il fabbricato è orientato seguendo l’asse est – ovest, con il prospetto principale rivolto verso ponente. La facciata, avente frontone triangolare completo di acroteri in corrispondenza delle linee di colmo e di gronda, è delimitata da lesene composite e trabeazione. In mezzeria si trovano il portale, con stipiti e coronamento mistilineo lapidei, e soprastante finestra ad arco a tutto sesto. Oltre a questa apertura, i prospetti laterali alloggiano finestre che consentono l’illuminazione naturale dell’aula e del presbiterio. Il campanile è collocato sul lato nord dell’edificio. L’interno, avente superfici ornate a rilievo e pitture murali, è a navata unica, accompagnata da cappelle laterali, culminante nel presbiterio a pianta rettangolare. Lo spazio è scandito da lesene composite e da cornicione, leggermente aggettante, che segna il punto di innesto delle volte di copertura.
XVI – Nel 1529 era rettore di Osimo Inferiore don Giacomo Maggiori. Nel 1562 monsignor Giacomo Pandolfi parla della chiusura della cappella nella piazza di Osimo di Sotto, senza indicare il nome. Negli atti del vescovo Domenico Bollani, nel 1567, San Cosma è ricordata come dipendente dalla parrocchiale dei santi Gervasio e Protasio. Simili notizie si hanno anche dai documenti relativi alla visita di C. Pilati, nel 1573. Nel 1580 Carlo Borromeo decreta che le celebrazioni avvengano in santi Cosma e Damiano e non più in San Rocco.
XVII – Il 16 aprile 1607 il primo rettore Evangelista Aliprandi lasciò la metà della sua eredità a Ossimo Inferiore e così il 17 maggio 1607, su richiesta di Giovanni Francesco Vizzini, sindaco e procuratore della comunità, venne concesso il fonte battesimale con un cappellano. La prima chiesa presenta una facciata decorata con dipinti se negli atti della visita del vicario vescovile, nel 1625, si legge la prescrizione che ordina l’obliterazione dei medesimi forse per il loro carattere profano. Nel 1670 vennero eseguiti lavori per l’ammodernamento dell’antica chiesa.
XVII – Nel 1683 venne iniziata la costruzione del campanile, posto al lato dell’antico edificio.
XVIII – Verso il 1730 la chiesa venne riedificata dal capo mastro Domenico Tettamanti di Milano. Nel 1733, lo stesso porta a termine la sagrestia.
XVIII – Nel 1777 l’ artista milanese Gelpi assume l’impegno di terminare il campanile, ma detto lavoro ebbe inizio solo nel 1780.
XIX – Nel 1876 si provvide a un primo restauro della chiesa.
XX – Dal 1905 al 1908, per volere del curato don Stefano Giacomelli, la fabbrica fu ampliata su disegno di Fortunato Carnevali di Breno che la prolungò di due altari, rifece la facciata e abbassò il pavimento. Il 30 aprile 1948 la chiesa fu dichiarata parrocchiale.