La chiesa dei Santi Gervasio e Protasio si trova nel centro abitato di Ossimo Superiore, frazione del comune di Ossimo, nella Media Valle Camonica. Il fabbricato è orientato seguendo l’asse est – ovest, con il prospetto principale rivolto verso quest’ultimo. La facciata, avente frontone triangolare completo di acroteri in corrispondenza delle linee di colmo e di gronda, è composta da doppio registro scandito da lesene composite: nell’ordine inferiore inquadrano, in mezzeria, il portale lapideo con stipiti, architrave e coronamento mistilineo e, ai lati, due nicchie contenenti altrettante raffigurazioni; nel registro superiore fiancheggiano il finestrone, collocato in corrispondenza del sottostante ingresso, e due nicchie vuote. I prospetti laterali alloggiano finestre che consentono l’illuminazione naturale dell’aula e del presbiterio. Il campanile, collocato sul lato sud dell’edificio, presenta in sommità quattro aperture ad arco a tutto sesto, cornicione marcapiano e cuspide con base ottagonale. L’interno, avente superfici riccamente ornate a rilievo e pitture murali, è a navata unica, accompagnata da cappelle laterali, e presbiterio a pianta rettangolare culminante absidato. Lo spazio è scandito da lesene composite e da cornicione, leggermente aggettante, che segna il punto di innesto delle strutture di copertura, a volte a botte lunettate e ritmate da membrature nella navata e nel presbiterio, a semi cupola nella zona absidale.
XVI – Nel registro dei benefici del 1532, la chiesa è ricordata come parrocchiale “S. Gervasii de Osemo”, mentre il vescovo Bollani, nel 1573, la ricorda come parrocchia da cui dipendeva la curazia dei Santi Cosma e Damiano di Ossimo Inferiore.
XVII – B. Faino nel 1658 così la descrive: “Ecclesia Ossimi Superioris S.S. Gervasii et Protasii dicata, habens duo altaria, est rectoria parochialis”. P. Gregorio, nel 1698, invece scrive che quando fu costruita (o ampliata) fu distrutto quanto rimaneva nell’antico castello. Nel XVII sec. la chiesa venne riedificata.
XIX – Verso la fine del XIX sec., l’apparato decorativo della chiesa fu arricchito di decorazioni murali nella navata e nel presbiterio.
XX – Decorazioni murali raffiguranti l’Ultima Cena, a cura di Achille Locatelli, furono eseguite nella prima metà del XX sec. nella controfacciata.